Inzaghi sale in cattedra Il Milan supera l'Empoli dopo un'ora di sofferenza
Un Inzaghi così merita ad occhi chiusi la convocazione in azzurro ai prossimi Mondiali. SuperPippo, domenica dopo domenica, manda messaggi a un Lippi non ancora del tutto convinto su di lui. Inzaghi, nonostante i gol a grappoli che sta mettendo a segno da quando è rientrato, resta con i piedi per terra: «Queste due reti non sono per Lippi ma per il Milan. Io sono tranquillo, accetterò qualsiasi decisione». Chi intanto si gusta un Pippo così è Ancelotti che, in vista del ritorno degli ottavi di Champions con il Bayern Monaco mischia un po' le carte turnoverizzando la squadra: difesa atipica con la novità Jankulovski a sinistra e con la coppia centrale Costacurta-Kaladze, centrocampo privo della fantasia di Pirlo e degli spunti imprevedibili di Kakà(al loro posto Vogel e Rui Costa), attacco in mano al tandem Gilardino-Inzaghi. Ancelotti non ha voluto rischiare il rientrante Dida tenendolo in caldo per il Bayern: dunque, tra i pali, conferma per Kalac. La partita ci mette diciassette minuti a svegliarsi: Seedorf regala la prima emozione con un pallonetto insidioso controllato però tranquillamente da Balli. L'Empoli risponde presente al 22' grazie alla conclusione di Buscè che fa tremare San Siro. Alla mezzora, Costacurta, data la scarsa vena creativa dei suoi, decide di provarci ma il palo gli nega la gioia del terzo gol in carriera. Primo tempo versione Festival di Sanremo. Noiosissimo. Quindi Ancelotti corre ai ripari inserendo sia Pirlo che Kakà. Con questi due cambi il Milan acquista tonicità e brio e, al 59', sfiora il vantaggio con Kaladze. Dieci minuti dopo Simic si sente dir no dalla traversa. Chi invece il gol ce l'ha nel sangue tanto da sentirlo sempre dentro di sé è Pippo Inzaghi che, con una conclusione straordinaria al 76', batte Balli. Per Inzaghi, non solo un gol da cineteca, ma anche uno da perfetto opportunista deviando la punizione di Pirlo per il 3-0. In mezzo alle reti di Inzaghi, il solito timbro di Sheva: l'ucraino, dopo undici minuti dal suo ingresso, mette al sicuro il risultato con un tocco ravvicinato su magnifico assist di Kakà.