Perrotta: sembrava di aver vinto una coppa
Il centrocampista: la scorsa estate volevo andarmene. Aquilani: ancora non ci credo
Domani migliaia di tifosi giallorossi accorreranno a Trigoria: la voglia di applaudire la squadra per la vittoria sulla Lazio e il conseguente record non si è ancora esaurita. La società è ben lieta di accontentarli: porte aperte per l'allenamento del pomeriggio. È ancora vivo anche l'entusiasmo dei giocatori per la serata indimenticabile di domenica. «È stata una giornata spettacolare — racconta De Rossi al suo arrivo a Coverciano — ma il giorno dopo è ancora più bello. Non ho dormito neanche stanotte ma va bene così». Il centrocampista vuole migliorarsi. «Devo differenziare la grinta agonistica dalle stupidaggini che mi fanno passare per quello che non sono». Dal ritiro della nazionale parla anche Perrotta. Il calabrese si sta prendendo una rivincita dopo l'altra. «Le cose che ho detto l'anno scorso — spiega — le pensavo ma non avevo nulla contro Totti, Montella e Cassano. Io e Ferrari siamo stati massacrati ma era fatto a priori. Nei primi giorni del ritiro a Castelrotto ho pensato di andarmene. La mia soddisfazione è quella di aver fatto ricredere tante persone». Sul derby: «L'entusiasmo di ieri era talmente grande che mi sembrava di aver vinto una coppa. Forse abbiamo festeggiato troppo, contro l'Inter ci accorgeremo se tutta questa euforia ci ha fatto male». Aquilani ha ancora la voce emozionata. Neanche gli impegni con l'Under 21 gli tolgono dalla testa quella corsa sotto la sud. «Dopo il gol — racconta — non ho capito più niente. Ancora non ci credo e non vorrei svegliarmi mai da questo sogno. Che cosa è successo a questa Roma? Il gruppo si è compattato e Spalletti ha fatto il suo lavoro molto bene. Giocare qui è dura ma questo gol mi darà fiducia». Mancini stavolta ha festeggiato fino in fondo assieme ai compagni la vittoria. «Una giornata indimenticabile. Ho proprio esagerato — dice il brasiliano — nel modo di esultare. Ora quando scendo in campo sono sicuro di vincere. C'è stato un periodo che non ero tranquillo e non dimentico che quando le cose andavano male c'è stata molta gente che non mi ha rispettato. Totti? È il sindaco di Roma». Se Doni aveva bisogno di capire meglio il valore della stracittadina, domenica ha avuto la dimostrazione più cristallina. «C'è grande festa anche oggi fuori casa mia. Dedico la vittoria — dice il portiere — a Totti per tutto quello che gli è successo ma anche ai tifosi della Roma per quello che hanno saputo dimostrare». Cufrè rivive la notte trionfale dell'Olimpico: «È stato tutto bellissimo: la corsa sotto la curva e l'abbraccio finale col presidente Sensi sono emozioni difficili da descrivere».