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Calendario favorevole ora le prove decisive per la grande Europa

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Quando si gioca un derby, e soprattutto un derby particolarmente acceso come quello romano, nessuno ha il diritto di guardare la classifica per trarne, a seconda dei casi, motivi di conforto o di avvilimento. Non illude i romanisti il vantaggio dei tredici punti: neanche un baratro, se si guarda proprio al recupero della Roma nei confronti di un'altra classifica lontanissima dìfino a due mesi fa. Non li illude proprio per i signifucati di un altra partita che trascende il valore delle cifre per offrire spazio ad altri fattori: su tutti fondamentale quello psicologico, il che spiega anche i ricorrenti tentativi di accendere i toni dell'agonismo, anche attraverso qualche provocazione sulla quale non è giusto drammatizzare, considerandola invece parte inevitabile del copione per la recita che sta per andare in scena. Queste punture di spillo, molto le avevano sofferte i giallorossi nella scorsa stagione, quando aveva sbagliato Francesco Totti nel voler replicare a Di Canio: con il risultato di giocare il derby sul filo dei nervi, clamorosamente perdendolo. La situazione, da quel punto di vista, sembra sostanzialmente molto diversa perché, probabilmente anche per gli ammirevoli atteggiamenti e le capacità mediatiche del nuovo tecnico, la Roma sembra avere fondato la sua incredibile striscia di vittorie soprattutto sulla serenità. Uno stato d'animo appena incrinato, soprattutto nrll'immediato, dal grave infortunio sofferto dal capitano, una sorte di blocco psicologico a rendere complicata la formalità da sbrigare di fronte all'Empoli, comunque senza pagare dazio. Proprio Totti ha molto collaborato per offrire ai compagni un validissimo supporto morale, per primo evitando di far drammi sul suo infortunio e concedendo la sua incondizionata fiducia alla squadra chiamata ad affrontare un lungo periodo di disagio, non potendo contare sul suo leader carismatico. Sottolineato come tutti gli interpreti, sui due fronti, abbiamo il dovere morale di attenuare i toni della polemica, in campo e fuori, per far sì che lo spettacolo si assicuri una cornice civile, bisogna aggiungere che la prima risposta del gruppo di Spalletti è stata esemplare, vista la disinvoltura con la quale, a tre giorni dal più atteso appuntamento stagionale, è stata archiviata la pratica europea. prontissime a rispondere all'appello le seconde linee forzatamente schierate di fronte al Bruges, ma la nota più importante, nell'impegno del giovedì, l'ha offerta proprio il giocatore che sarà chiamato a replicare i movimenti, se non tutte le giocate, del capitano assente. Ha sorpreso la incredibile disponibiltà di Montella a un atteggiamento tattico che un bomber come lui, votato al protagonismo, in passato aveva interpretato con palese disincanto. Poiché non sono le qualità tecniche che mancano a Montella, Spalletti ha compreso di avere forse realizzato l'ennesimo miracolo della stagione, un recupero fondamentale per un futuro che annuncia impegni molto severi. E non tanto per quel record assoluto che la Roma stasera insegue, quanto per il traguardo stagionale da perseguire con maggiore convinzione, l'arrivo in Europa dalla porta principale. Non più una chimera, ma un'impresa che questo gruppo è in grado di realizzare.

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