«È una Lazio che non molla mai»
Niente male per uno che nasce laterale difensivo e invece su quella fascia, la destra, scava il solco con gli avversari. Cross decisivi, due calci di rigore trasformati con freddezza, una crescita esponenziale in fase difensiva: un esterno con i fiocchi, che sta guadagnando, con i fatti, l'investitura di Lippi verso Germania 2006. Massimo Oddo è una delle colonne della Lazio che viaggia verso il derby con il morale alle stelle. Ora sogna un'altra notte speciale, anche se lui sceglie il profilo basso. «Sono un difensore, preferisco evitare i gol piuttosto che farli», ricorda per non alterare la vocazione originaria e consegnarsi, disciplinato, allo spartito di Delio Rossi. Quest'estate il tecnico aveva scommesso sulla sua consacrazione convincendolo a insistere, a non mollare, dopo un'estate trascorsa ad ascoltare le ammalianti sirene delle big del Nord, Inter e Milan su tutte. Ora Oddo ci crede, eccome. E vuole scalare anche il derby. Della stracittadina ha sempre avuto una considerazione importante: «Nel genere è la partita più bella d'Italia, soprattutto per il contorno. Ne ho vinto uno (quello del 6 gennaio del 2005, ndr) e posso garantire che regala davvero emozioni uniche. Non c'è nelle altre città un'atmosfera così», ha sempre sottolineato, anche quando della sfida era praticamente un neofita. Oggi è invece uno dei veterani e non si nasconde. «La nostra squadra è un mix tra giovani e giocatori esperti. Mi sento importante come altri miei compagni che sono qui da qualche anno perché diamo una mano agli ultimi arrivati». Sulla sua fascia, quest'anno, c'è Behrami e proprio da quell'out è nato il gol che ha piegato la Fiorentina. «Dà morale vincere partite del genere e in più ti regala punti importanti per la classifica. Crediamo nei nostri mezzi». Già, Oddo è l'espressione d'una Lazio che crede, fortissimamente, in quello che traduce, con i risultati, sul campo. «C'è un clima diverso nello spogliatoio, siamo uniti, e ora abbiamo anche trovato continuità. Possiamo toglierci tante soddisfazioni, anche se non abbiamo fissato obiettivi». Oddo è arrivato alla Lazio nell'estate del 2002: fu uno degli ultimi colpi della gestione Cragnotti, prima del cambio della guardia al timone della società. «Ho sempre detto di trovarmi bene nella Lazio, non ho problemi a rispettare il contratto», ricorda sempre, anche se la corte del Milan non l'ha mai snobbata. «Sarei un ipocrita se dicessi che non fa piacere ricevere richieste da una società del genere. Un calciatore vuole sempre vincere», ha ricordato a gennaio, quando sembrava che i rossoneri potessero tornare alla carica per sostituire Cafu. Adesso vuole vincere il derby e regalarsi un posto per i Mondiali. «Lavoro in funzione di quell'obiettivo non lo nascondo. La convocazione per Germania 2006 passa per un grande campionato con la Lazio». Un altro che in Nazionale potrebbe finirci, già nel fine settimana, è Fabio Liverani, il capitano. Interlocutorio l'ennesimo incontro tra Lotito e Moggi jr., la distanza oscilla intorno ai 400 mila euro, anche se c'è distanza sull'aspetto temporale. Dabo invece aspetta ma lancia un messaggio in vista del derby: «Vinciamo per i nostri tifosi». Pronti i riti scaramantici in vista della stracittadina. E la Curva prepara la scenografia. Società: flessione dell'1,41% in Borsa (0,3845 euro la quotazione, scambiati 69 mila pezzi). Si attende infine il parere del prof. Santamaria, su richiesta della Lega calcio, in merito all'ipotesi di cessione del marchio.