Rocchi: abbiamo già fatto un favore alla Roma Stavolta vogliamo vincere
O meglio, l'ha capito dopo aver incrociato lo sguardo «di Paolo», dove per Paolo si intende Di Canio e per sguardo un concentrato di emozioni trasmesse senza bisogna di aggiungere parole a corredo. Rocchi e il derby, una storia iniziata a settembre del 2005, in un ristorante sull'Olgiata. Di Canio li radunò tutti, i nuovi. Tommaso più i gemelli Filippini. Gli spiegò la magìa d'una partita che non conosce termini di paragone. «Mi ha fatto il lavaggio del cervello», scherza ancora Rocchi, che però del suo amico ha mutuato la carica e della stracittadina è diventato protagonista vero. Uno di quelli che si è guadagnato l'etichetta di «uomo derby» perché è abituato a griffarla, la sfida, con reti pesanti. C'è riuscito a gennaio del 2005, il 6 gennaio, sfruttando un assist di Liverani e depositando docile in rete la palla del 3-1, quello della sicurezza. Il modo migliore per coronare una vigilia trascorsa a guardare in dvd «Braveheart» e a recepire le sollecitazioni dell'inseparabile Di Canio. Oggi Rocchi è il bomber principe della Lazio che sogna a occhi aperti l'Europa. Tra le dieci perle stagionali c'è, incastonata, quella dell'1-1 nel derby d'andata: un colpo di testa perentorio sul cross perfetto di Cesar. Chivu e Doni inermi, le mani portate all'orecchio, per sentire l'esultanza della Nord, mentre Di Canio zittiva la curva giallorossa. Domenica ha invece piegato la Fiorentina, sempre con un colpo di testa. Ora è di nuovo il turno dei cugini e Tommaso non vuol fare sconti: «Un favore alla Roma l'abbiamo già fatto adesso basta», riferendosi alla vittoria di domenica a Firenze, che ha di fatto proiettato i giallorossi al quarto posto, mettendo la zavorra alle ambizioni dei viola guidati da Prandelli. Poi prosegue minaccioso: «Sono considerato l'uomo derby della Lazio perché ho fatto due reti nelle tre sfide che ho giocato contro di loro, ma questa è una partita che tutti qui vogliono vincere. Daremo il massimo. Condivido in pieno il discorso di Di Canio: vincere il derby dà fiducia e maggiore convinzione, è un successo che può essere fondamentale anche per il futuro». Roma senza Totti ma reduce dal record di 10 vittorie di fila. E con un +13 in classifica. «Ma noi siamo convinti di potercela giocare e vincere, il successo con la Fiorentina è stato importante anche per questo. Certo dovremo stare compatti, lottare su tutti i palloni, solo così potremo battere la Roma. Sarà decisivo che tutti giochino per la squadra con grande determinazione. Sono le loro 10 vittorie di fila che hanno fatto la differenza in classifica: ultimamente loro hanno fatto molto bene, noi comunque siamo soddisfatti di quanto siamo riusciti a mettere in cassaforte». Non ci sarà Totti. «Ci spiace, è sempre meglio affrontare un avversario al completo. In caso di vittoria è più bello. Per la Roma è comunque un'assenza importante e rischia di esserlo anche per la Nazionale. Gli infortuni fanno parte del gioco ma bisogna tutelare i calciatori dal gioco sleale, come per esempio i falli da dietro». Dall'altra parte i giallorossi dovrebbero presentare in attacco Montella, altro uomo derby. «Un ottimo attaccante con grande tempismo. Ha sempre fatto tanti gol. Per la Roma è una pedina importante e adesso, con la lunga assenza di Totti, lo sarà ancora di più. Credo stia tornando quello di una volta». Lui invece vuole togliersi un'altra soddisfazione, come quella, bella e intesa, vissuta il 6 gennaio del 2005, con il tripudio a Formello del giorno dopo che ancora gli fa venire i brividi. Per questo la chisura è dedicata ai suoi gol più belli: «I tre segnati alla Juventus con la maglia dell'Empoli sono indimenticabili e forse irripetibili, ma quelli nel derby mi hanno dato maggiore soddisfazione. È una partita speciale. E voglio migliorare il mio bottino». La Roma è avvisata.