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Gilardino porta il Milan a -10 dalla vetta

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Uno striscione per salutare il ventennio della sua presidenza. «Hai scritto la pagina più bella. Ci hai regalato 20 anni da leggenda. Grazie presidente». Poi è proseguito senza scossoni fino al ventesimo, quando è salito in cattedra Filippo Inzaghi, che dopo venti minuti ha cercato, e trovato, da rapace dell'area un rigore sacrosanto dopo aver fatto girare la testa a Canini. Piatto destro semplice semplice e 1-0 dal dischetto, firmato Gilardino. Il Milan continua a spingere, non basta una progressione devastante di Suazo a mettere paura alla difesa rossonera. Così dopo altri dieci minuti e un altro tentativo a effetto di Kakà, sventato da Chimenti, ci pensa Inzaghi a divorare, con un errore macroscopico, il 2-0. Nella ripresa non cambia lo spartito anche se Ancelotti, dopo venti minuti, decide di cambiare fisionomia tattica: Rui Costa al posto di Gilardino per garantire più copertura di fronte ai coraggiosi tentativi del Cagliari. I sardi finiscono all'attacco, con due interessanti azioni di rimessa sull'asse Suazo-Esposito, anche se Dida non viene impensierito. Seedorf sfiora il 2-0 con una conclusione ravvicinata di destro, poi spazio ai calcoli. Il Milan festeggia il secondo posto solitario (staccata l'Inter di Mancini) a meno dieci dalla capolista bianconera. Con uno scontro diretto ancora da giocare e il ricordo di quell'andata. Vinto. Galliani può sorridere.

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