Nel nome del padre
Nel calcio ancora meno. Se scendi in campo i paragoni con tuo padre ti perseguiteranno per tutta la carriera. Ne sanno qualcosa Graziani e Conti jr, figli di Ciccio e Bruno. Ottimi calciatori che non riusciranno mai a fare ombra ai rispettivi padri. Lo stesso Sandro Mazzola, seppure sia entrato tra i grandi del calcio, mai si è visto paragonare al leggendario papà Valentino. Se invece di scendere in campo il figlio d'arte si accomoda dietro una scrivania le brutte figure sono all'ordine del giorno. Ad esempio si può finire nel registro degli indagati in un batter d'occhio. Come Alessandro Moggi. Prima di lui nel vortice c'erano finiti gli eredi di Gaucci. Le polemiche sul calcio «taroccato» non risparmiano nessuno, nemmeno i rampolli dei padroni del vapore. Diversi figli d'arte in passato, e alcuni ancora oggi, hanno legato il proprio cognome illustre alla Gea, finita nel mirino dopo le accuse di Zeman e Gaucci. Moggi non è il solo ad aver sistemato il proprio figlio. Lo hanno fatto anche Cragnotti, Tanzi, Geronzi, Calleri, De Mita e perfino il ct della Nazionale Lippi.