TORINO — Wayne Gretzky, leggenda dell'hockey ghiaccio, non gioca più da qualche anno.
Finirà tanti a pochi per i nord-americani, nessun dubbio. La notizia, in ogni caso, è quella che prende oggi il via uno dei tornei più attesi dei Giochi, con i professionisti dell'Nhl chiamati a mostrar mirabilie anche se magari un po' controvoglia: basta fare mente locale e ricordarsi cosa (non) hanno combinato i loro colleghi dell'Nba a Mondiali e Olimpiadi per capire che, se l'atteggiamento non è quello giusto, le figuracce sono dietro l'angolo. L'onore dell'esordio, della prima partita in assoluto, toccherà proprio agli azzurri di coach Mickey Goulet, più che mai vittime sacrificali al cospetto di Sua Maestà il Canada: appuntamento alle ore 13, con la squadra azzurra che comprende anche undici oriundi (nove canadesi, due americani) e «nonno» Lucio Topatigh, 40 anni e più, richiamato a furor di movimento nonostante avesse ormai iniziato l'attività di panettiere. L'attrazione, inutile negarlo, sarà però tutta per chi arriva dall' Nhl. Miliardari, emigranti di extralusso, cechi, slovacchi, finlandesi, russi soprattutto. Gente abituata a prendere e dare botte a freddo, a massacrarsi per contratto. Hanno giocato nella Nhl sabato sera, sono partiti in mezzo alla bufera di neve che ha colpito gli Usa, arrivano a Torino giusto per scendere in campo. Vivranno l'atmosfera olimpica che sta contagiando Torino e l'Italia? Difficile, quasi impossibile. Il loro palcoscenico è l'Nhl, il mondo dorato, il sereno rifugio in cui riempirsi di botte e dollaroni sonanti anche se ultimamente una lite tra il sindacato giocatori e i proprietari dei 30 club della Lega ha provocato una frattura e un intero campionato saltato. Le Olimpiadi servono allora anche a recuperare visibilità e credibilità. A Torino i favoriti sono proprio i canadesi, che hanno cannibalizzato il recente passato. Pur avendo lasciato a casa Sydney Crosby, il 17enne prodigio ribattezzato The Next One (Il Prossimo, alludendo proprio a Gretzky), schierano sei capitani di squadre Nhl: oggi, alle 13, c'è sa sperare che patiscano ancora gli effetti del fuso orario. Dom. Lat.