In combinata finisce 5° L'oro all'outsider Ligety Steccano Miller e Raich
Per lui, prima di ieri, nessuna vittoria in Coppa del Mondo ma una stagione vissuta sempre ai vertici dello slalom. Nelle ultime settimane si è messo in testa l'idea di correre anche la combinata e adesso eccolo qui, portato in trionfo dai compagni di squadra in una Sestriere che sognava di gioire con Giorgio Rocca e che invece deve (si spera) rimandare l' appuntamento a sabato 25 febbraio, quando si disputerà lo slalom. Rocca era atteso con curiosità mista ad ansia. La combinata non era la sua gara, ma il bronzo vinto dodici mesi fa in Valtellina aveva portato lui e i suoi tifosi a pensare e sperare che sarebbe stato possibile ripetersi anche nella gara olimpica. Ci ha provato, ma la giornata non era nata sotto una buona stella: impacciato in libera, al punto da risultare più lento di Miller (autore del miglior tempo, lo yankee è poi saltato nella prima delle due manche di slalom) di oltre tre secondi, il carabiniere di Livigno ha poi provato a dare tutto in slalom, la sua specialità. Invece, pur recuperando posizioni su posizioni, dopo la prima delle due manche in programma non era tanto l'ottavo posto provvisorio a preoccupare, quanto il ritardo accusato da Raich (momentaneo capolista) tra i pali stretti in una quarantina di secondi: 65 centesimi, decisamente troppi per uno che ha vinto dominando i primi cinque slalom della stagione. Così, non restava che aspettarlo alla fine della seconda prova, augurandosi di vederlo nuovamente agile e leggero, preciso e aggressivo allo stesso tempo. Era un'attesa vana anche quella, invece: lo si capiva immediatamente, quando il Nostro faceva segnare un tempo appena migliore di quello di vari carneadi dello sci. Siccome però le giornate nate storte si concludono con beffe anche difficili da mandar giù, il regista della gara si divertiva a regalare un colpo di scena finale degno di Dario Argento. Succedeva così che Benny Raich, in testa fino a quel momento, inforcasse a metà percorso e che per Rocca il podio rimanesse lontano della miseria di sette centesimi: oro quindi a Ligety, argento al redivivo croato Ivica Kostelic, bronzo all'austriaco Schoenfelder. Quarto Albrecht e quinto un Rocca che deve solo mangiarsi le mani: occasione sprecata, giornata buttata via e stop. Adesso, in attesa di decidere se partecipare o meno al superG di sabato (ma, sia chiaro, senza nessuna velleità di medaglia), Rocca dovrà guardarsi dentro e capire il perché di una sciata che non è apparsa fluida quanto quella di inizio stagione. Come sarebbe stato sbagliato pretendere che il suo momento d'oro continuasse all'infinito dopo il pokerissimo di vittorie iniziali, sarebbe adesso affrettato ritenerlo privo dello sprint necessario per vincere una medaglia olimpica. Di sicuro, però, da oggi in poi la pressione aumenterà. E, se medaglia sarà, l'applauso da rivolgergli dovrà essere ancora più forte.