Vantaggio di Rocchi

All'Olimpico Delio Rossi conquista il settimo pari in dieci partite e rallenta la marcia verso l'Europa. Fa tutto Rocchi: segna un gran gol di testa ma poco dopo commette un ingenuo fallo su Vidigal e regala il pari su rigore di Iaquinta. L'Udinese prende un punto d'oro, la squadra biancoceleste conferma di attraversare un periodo poco felice. Stanca e senza idee di più la Lazio proprio non riesce a fare. Rossi sceglie il modulo più prudente e si affida a Belleri sulla fascia destra al posto dello squalificato Behrami. Dabo recupera, davanti c'è la coppia Rocchi-Pandev. Panchina piena di centrocampisti e attaccanti ma senza difensori di ruolo. Sensini dirige le operazioni dalla tribuna vicino al direttore generale Leonardi: collegato in panchina il tecnico Dominissini in possesso del patentino per allenare in serie A. punta sul 3-5-2 con Iaquinta-Di Natale. La Nord stavolta tifa anche se prosegue la contestazione verso la proprietà. Prima della gara non è stato fatto entrare in curva uno striscione inneggiante a Chinaglia: in settimana il vecchio presidente si è candidato a tornare alla guida della società. Fischia il giovane De Marco secondo una regola ormai consolidata e poco fortunata (Mazzoleni) che vede la Lazio sperimentare gli arbitri emergenti. L'Udinese prova subito a fare la partita per allontanare lo spettro di una classifica poco incoraggiante. La banda di Rossi soffre il pressing friulano, arretra e il gioco stenta a decollare. Tra un calcione e l'altro si arriva al 18': Di Natale ci prova da fuori area ma la sua conclusione finisce di poco al lato. Inatteso arriva il vantaggio biancoceleste con Rocchi bravo a sfruttare alla perfezione un cross telecomandato del solito Oddo (nell'occasioni è clamoroso l'errore di posizionamento dei centrali difensivi ospiti). L'Udinese ha il grande merito di non perdersi d'animo, anzi la reazione è rabbiosa. Zapata spreca in mischia, Peruzzi si deve superare per deviare in angolo un tentativo di autorete di Zauri. Sul corner Rocchi tocca involontariamente sulla caviglia Vidigal in area di rigore e De Marco fischia e concede a Iaquinta la possibilità di rimettere le cose a posto dal dischetto nel giro di sei minuti. Zauri si attarda a protestare e rimedia anche un cartellino giallo pesante: salterà per squalifica la trasferta di Firenze. Tutto da rifare per i biancocelesti fino a quel momento poco propositivi e molto preoccupati dalla pressione udinese. L'assenza di Liverani pesa, eccome, così come quella di Behrami sulla destra di fa sentire come un macigno. Nell'ultimo quarto d'ora del primo tempo la Lazio ha perlomeno la forza di provarci prima con Rocchi, girata di destro fuori di poco, poi con una punizione di Dabo deviata in angolo da De Sanctis infine con Oddo, sempre da calcio piazzato. La conclusione del difensore viene sporcata in barriera da Iaquinta e finisce sopra la traversa. Si chiude così un primo tempo per nulla entusiasmante e con poco gioco da una parte e dall'altra. Si riparte senza cambi e con la Lazio che avanza il baricentro di un ventina di metri. Nulla di trascendentale però adesso la banda Rossi tiene lì dietro l'avversario, spinge a pieno organico, senza però riuscire a costruire occasioni da gol. In mezzo al campo c'è poca fantasia, si ricorre spesso al lancio lungo e allora arriva il momento di Tare, torre necessaria per una squadra con poche idee: Pandev si sposta sulla sinistra nella posizione di Mauri, che esce con il naso rotto (oggi si opera). Solo per qualche minuto perché poco dopo il macedone lascia spazio a Bonanni, esterno di ruolo. Intorno alla mezz'ora ci vuole un grande Peruzzi a respingere una punizione velenosa di Iaquinta. Poi si fa male anche Dabo e Rossi è costretto ad inserire Keller e a ridisegnare l'assetto tattico dei suoi: Zauri va a centrocampo, Belleri arretra sulla linea difensiva a sinistra. Ci vorrebbe un acuto, c'è solo De Marco che ferma involontariamente per la seconda volta un'azione della Lazio. Tutto qui.