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di LUCA CATTANI MILANO — «Si può solamente vincere».

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Noi, invece, possiamo solo vincere». Non si placa il botta e risposta a distanza con Luciano Moggi. Come del resto negli ultimi giorni, Mancini adotta un profilo ironico: «È da sempre una partita molto importante per il calcio italiano. Stavolta, per noi, è molto importante per il secondo posto». Sulla formazione ben pochi dubbi. C'era, a dire il vero, una maglia da assegnare in attacco vicino ad Adriano. Ma con Cruz afflitto da continui fastidi e con Recoba non ancora al top, Mancini ha già deciso di dare fiducia a Martins, rientrato in Italia solo venerdì dopo le fatiche della Coppa d'Africa. A centrocampo, quartetto tipo, con Figo e Stankovic esterni, Cambiasso e Veron centrali. In difesa, invece, sarà ancora Burdisso incaricato di sostituire l'infortunato Favalli. Con Samuel e Cordoba centrali e Javier Zanetti largo a destra. «La Juve - prosegue Mancini - avendo due risultati su tre a disposizione, parte leggermente avvantaggiata. Noi, perciò, dovremo cercare di non sbagliare nulla. Servirà una concentrazione alta sotto tutti gli aspetti: se giocheremo come a Firenze difficilmente perderemo, ma ci vorrà la stessa voglia e la stessa intensità senza commettere errori». Si è parlato, dopo il pari con il Parma, di una Juventus in calo: «È possibile che non stia forse giocando come stava facendo due tre mesi fa. Ma questo è anche abbastanza normale perché è impossibile che una squadra riesca a mantenere la stessa condizione per undici mesi. Però, la Juve ha grandi giocatori, che pur non stando bene fisicamente, possono sempre trovare il colpo vincente». Intanto, il neoacquisto Cesar, con Andreolli e Ze Maria, è stato utilizzato con la Primavera nerazzurra, che ha pareggiato 0-0 a Bergamo con l'Atalanta. Dopo i primi 75' con la maglia dell'Inter, Cesar ha ammesso che «è stato un buon test. Sono soddisfatto per quanto riguarda il ritmo-partita, la velocità di esecuzione, la precisione nei passaggi, ma sono molto contento per come, atleticamente, ho affrontato la prova».

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