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L'Italia «ovale» al Flaminio contro i campioni dell'Inghilterra: secondo match del Sei Nazioni

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Sacrificio fisico nella fase difensiva. In questi tre principi c'è la sintesi di quello che oggi (diretta tv La7, ore 17) Berbizier chiederà di fare agli azzurri sul campo del Flaminio. Facile a dirsi e un poco meno a farsi, soprattutto se davanti ti ritrovi i tank di Mr. Robinson. In effetti l'Inghilterra schierata dal CT inglese per la seconda giornata del RBS Sei Nazioni assomiglia più ad una divisione corazzata che ad una squadra di rugby. Il pensiero corre immediatamente ai test autunnali quando, nel match contro l'Australia, il pilone Andy Sheridan devastò la prima linea dei Wallabies facendo uscire dal campo due piloni e costringendo l'arbitro a chiamare mischie no-contest per quasi tutto il secondo tempo! E pensare che il «ragazzo» ha trovato una dimensione nel rugby solo da qualche anno, visto che il suo fisico, 1.95 cm. Per 120 kg., gli aveva creato qualche problema di collocazione. Troppo pesante per saltare da seconda linea, troppo alto per gli standard della prima linea finchè non gli insegnarono a giocare abbassando il baricentro e a tenere la schiena parallela al terreno in mischia chiusa, Sheridan è oggi il pilone più potente del pianeta, per la gioia del suo club, il Sale Sharks. Carlos Nieto avrà il compito di fronteggiarlo nelle mischie ordinate, con Castrogiovanni pronto a subentrare dalla panchina. In una partita presumibilmente dura dal punto di vista dell'ingaggio fisico i ricambi del pack potrebbero risultare determinanti. Un altro esempio della potenza fisica dei bianchi è quello di Voyce che sostituirà oggi nel ruolo di estremo l'infortunato Lewsey. L'ala dei London Wasps che giocherà in un ruolo per lui inusuale, è uno degli elementi inglesi che è maggiormente cresciuto fisicamente nell'ultimo periodo. Negli ultimi 13 mesi ha guadagnato 10 kg. di muscoli, presentandosi come un tre-quarti dalla potenza impressionante. La irrisoria facilità con cui l'Inghilterra ha vinto la resistenza del Galles non impressiona più di tanto gli azzurri, concentrati sulle proprie possibilità: «Mi devo ripetere — dice Berbizier — ma la cosa più importante per noi sarà dare sul campo il nostro 100%, pronti ad approfittare degli eventuali cali degli avversari, mantenendo l'iniziativa ed attaccandoli in ogni fase di gioco». Il ct azzurro, confermata in blocco la squadra di Dublino, si è soffermato sulle prove di alcuni singoli: «In Irlanda Stoica ha offerto una buona prova ma per lui il ruolo di estremo non è una novità. All'apertura Pez gioca con grande fiducia nel lavoro degli avanti che conquistano l'ovale e altrettanta fiducia nei tre-quarti a cui lui trasmette il gioco. Intorno la squadra si muove credendo in ciò che fa e questo è molto positivo per tutto il gruppo». Un altro motivo del match sarà il confronto tra le due coppie di centri, Noon-Tindall per il XV della rosa e Canale-Mirko Bergamasco per l'Italia. I due azzurri hanno giocate una grande partita a Dublino contro O'Driscoll-D'Arcy, coppia di valore mondiale, risultando vincitori nel confronto sia in fase difensiva, nove placcaggi a testa per gli italiani, sia nel gioco d'attacco. I due centri, assieme al pack, avranno il compito di assorbire l'urto dei carri armati inglesi sull'erba del Flaminio, il pubblico intonerà l'inno di Mameli anche per loro.

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