Idea Juve: difesa a tre
Capello prova Kovac, Cannavaro e Thuram. Attesa Ibra
Non certo nella cattiveria agonistica e nella voglia di chiudere il discorso scudetto con quasi tre mesi di anticipo, piuttosto negli uomini e nell'atteggiamento tattico. Così, se Ibrahimovic ieri ha lavorato a parte ma resta comunque ancora aperta la possibilità di vederlo in campo nella partitissima della stagione, Capello ha provato uno schieramento difensivo che potrebbe anche essere quello prescelto per limitare la forza di Adriano e Martins. Ovvero: difesa a tre con Thuram, Kovac e Cannavaro, linea di centrocampo a quattro (Camoranesi, Emerson, Vieira, Balzaretti), Nedved trequartista dietro le due punte che al momento sarebbero Del Piero e Trezeguet. Vale la pena ricordare che Don Fabio finora ha quasi sempre schierato la sua Juve con il classico 4-4-2: il fatto che stia pensando di modificare qualcosa nello schieramento difensivo, lascia capire quanta cura ci stia mettendo nel preparare il match più importante della stagione. Per quanto riguarda Ibrahimovic, ieri lo svedese è rimasto sempre in campo a svolgere un lavoro differenziato con il preparatore atletico, così come il compagno Zebina: spifferi più o meno marcati ne parlano come di giocatore pienamente recuperabile e sostituito durante Juve- Parma più per precauzione che per effettivo timore, ma i dubbi tuttavia restano. Di sicuro, con i capelli tagliati quasi a zero Ibra ha lanciato il suo guanto di sfida ad Adriano & C: ha anche ritrovato il gol, che mancava da fine novembre, e probabilmente preso fiducia dalla presenza a Torinodel suo procuratore, Mino Raiola. Segno che, forse, si sta avvicinando la firma sul rinnovo del contratto e sul suo adeguamento economico: il giocatore guadagna attualmente 1,5 milioni, somma che vorrebbe più che raddoppiare. Dovesse segnare un gol importante a Milano, probabile che Moggi lo convochi in sede già lunedì mattina. Dopo di che, assalto alla Champions League. Un capitolo per volta, però: anche perché, a pensare troppo a una pancia eventualmente piena, magari alla fine si corre il rischio di trovarsi a stomaco vuoto.