L'Inter per restare in corsa

Con qualche speranza in meno, dato che alla sfida scudetto l'Inter si presenta con una lunghezza in più di svantaggio (9). Basta ripensare alla serata di Firenze, è l'invito del patron Moratti: adesso ci si deve concentrare solo sui bianconeri: «Anche in caso di vittoria - spiega il numero uno nerazzurro - la distanza tra noi rimarrebbe comunque grande, ma cercheremo lo stesso di fare bene perché é un incontro tradizionale e perché comunque é sempre importante vincere». C'è un'incognita all'Inter, riguarda l'astinenza di Adriano. Appena due gol nel 2006 in 10 partite.Sul momento no del brasiliano, però, Moratti non crede sia il caso di fare drammi nonostante le ultime prestazioni del centravanti non siano state convincenti: «Segnare è il compito del centravanti: è importante, ma capita di non poterlo fare sempre. Già si rifarebbe se dovesse segnare domenica contro la Juventus». Tornando alla serata dell'Artemio Franchi, Moratti non se la sente di buttare via tutto: «Anche se la mia squadra ha giocato molto bene, la Fiorentina ha fatto due gol e noi solo uno. L'incontro non è stato deludente né dal punto di vista del gioco né da quello del carattere. Ha semmai deluso solo il risultato». Sconfitta coincisa con il pareggio interno della Juventus col Parma: «Non avendo vinto i bianconeri la distanza non è poi aumentata di molto. Ma è chiaro che non sia facilmente colmabile». Infine, gli arbitri, tema centrale anche del turno infrasettimanale: «È difficile esprimere un giudizio. Agli errori arbitrali un po' si fa l'abitudine, purtroppo». Intanto, secondo Moggi sarebbero più i favori all'Inter, che alla Juve: «Questo è difficileà» sorride Moratti. Intanto, Roberto Mancini, ai microfoni di Inter Channel, giudica immeritata la sconfitta di Firenze: «Non meritavamo questa sconfitta, ma il calcio a volte è così: abbiamo dominato, meritavamo di segnare e non siamo riusciti a fare gol, alla fine può capitare di perdere. L'unica delusione è quella di non aver recuperato dei punti sulla Juventus, ma bisogna cercare anche quei lati positivi».