Il record romanista la marcia trionfale e il paranormale
E nonostante tutto la Roma è viva, se riesce comunque a mettere insieme il record dei record nella sua storia calcistica, otto vittorie in fila e prospettive di Europa importante, dopo le perplessità e le amarezze dell'avvio di stagione. Adesso, per Spalletti e i suoi ricompattati fedelissimi, c'è un motivo di conforto in più, perché la marcia romanista è benedetta anche dal soprannaturale: ce lo insegna l'illustre moviolista della Gazzetta dello Sport, Antonello Capone, che nel titolo parla di «Errori a favore della Juve e della Roma», e già questo rappresenta un falso storico. Ma fa di più, prima definendo «generoso» il primo rigore fischiato da Girardi, dunque implicitamente non un «errore», e poi sbalordisce spiegando: «Totti... va a terra e non pare tirato per la maglia anche se si vede il tessuto un po' allungarsi». Eccola, dunque, la ragione dei successi della Roma, la capacità paranormale di far allungare un tessuto senza che la maglia venga trattenuta così si può andare lontani, ai miracoli le altre squadre non hanno pensato, forse non rientrano nelle loro possibilità. Tanto, se succede qualcosa di strano attorno alla Juventus, c'è sempre un Massimo Mauro che, dallo studio di «Sky» vede volare gli elefanti, e si becca il compatimento, neanche una sana rabbia, da parte di Spalletti, malamente provocato all'ex giocatore: della Juventus, dato del tutto occasionale. Ma non sono le polemiche gratuite che devono turbare il cammino di questa Roma, attesa da tanti impegni ravvicinati e importanti, con il piccolo vantaggio di avere un po' rimpolpato il deficitario organico con qualche ritorno gradito, su tutti quello di Vincenzo Montella, in campo già a Rieti, ma anche di Kouffur, di Kharja, di Nonda. Logicamente i tifosi si chiedono se questa Roma dei prodigi non possa addirittura ravvisare uno svantaggio dal cambiamento di modulo che qualche innesto richiederebbe. Senza punte, però con attaccanti veri e come Totti, Mancini e Taddei, la Roma sta viaggiando a ritmi da vertigine, grazie anche all'autorità con la quale Simone Perrotta sta interpretando un ruolo fondamentale negli schemi che il tecnico di Certaldo ha prima improvvisato e poi perfezionato. Fino a trarne vittorie, gol a raffica e straordinario spettacolo calcistico, perché forse mai a Roma si erano tanto divertiti a vedere la loro squadra del cuore. I dubbi dei tifosi non sono manifestamente infondati. Anzi, ci si deve chiedere soprattutto se il massimo valore aggiunto, cioè Montella, possa dedicare gli ultimi anni di carriera all'altruismo, dopo una vita spesa al servizio del sano, e spesso indispensabile, egoismo del goleador, Ma Vincenzo è furbo e sveglio, potrebbe anche modificare le sue propensioni a offrire contributo senza riserva al progetto tattico di Spalletti; rinunciando forse a qualche gratificazione personale per garantire alla squadra gli stessi equilibri assicurati dal gruppo compatto e unanime negli intenti, quel gruppo che in questo momento, nonostante la classifica esalti altri valori, rappresenta la più bella espressione del calcio in Italia.