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di TIZIANO CARMELLINI TOTTI, la Roma, Spalletti: roba stellare.

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Una squadra che non solo continua a vincere, ma convince per gioco e atteggiamento tattico. Il ct non ha dubbi. «La Roma ora è in una situazione psicologica ottimale e può succedere di tutto...». Lippi è una cartina tornasole, perché vede i giocatori giallorossi in nazionale, al di fuori del contesto romano: e da lì la prospettiva appare chiara. «Da subito — spiega il ct — ho notato che nei giocatori della Roma che venivano in Nazionale c'era grande soddisfazione e stima per come stavano lavorando. E la buona predisposizione che la squadra ha dimostrato nel momento delle difficoltà d'organico ne è la testimonianza». È tutta qui l'alchimia di Spalletti che ora ha dalla sua anche i risultati. «Ovvio che vincere sette partite di fila in campionato e riuscire ad eliminare la Juve dalla Coppa Italia con due buone prestazioni rappresenta un'iniezione di fiducia straordinaria» dice convinto Lippi che di Juventus ne sa più di molti altri. La cosa interessante, secondo il tecnico della nazionale azzurra, è la svolta dopo le difficoltà: il fatto che Spalletti stia viaggiando a vele spiegate proprio or che ha mille emergenze. «È una situazione nata in un periodo di emergenza attraverso la creatività. La Roma crede in tutto quello che fa, è spettacolare e difficile da superare perché segna molto e subisce poco». Chi subisce tanto invece è Francesco Totti, tesoro di Spalletti ma anche di Lippi che punta proprio sul capitano gialloroso per lasciare il segno al prossimo mondiale. Totti prende troppi colpi e le sue caviglie (ieri addirittura uno speciale su Roma Channel per mostrare ematomi e gonfiori del giallorosso) rischiano di non arrivar sane a Germania 2006: andrebbe forse più tutelato. Dopo il match di sabato a Parma Totti aveva lanciato l'allarme. «Evidentemente questo fa capire quanto il giocatore tenga alla manifestazione. Questo è un periodo — continua Lippi — di iperattività ed è chiaro che i tempi di recupero sono pochi, ma gli auguro di risolvere i suoi piccoli acciacchi appena i tempi di recupero saranno più lunghi». Per restare alle caviglie di Totti, è sintomatico il messaggio di Mario Brozzi, medico sociale della Roma. «Quello delle caviglie di Totti è un problema che sta diventando significativo. Ormai da diversi mesi andiamo avanti con questa situazione e in virtù di una serie di eventi riusciamo a fargli giocare alcune partite. Totti va dal campo di calcio al lettino della fisioterapia al campo di calcio di nuovo: manca lo step importante dell'allenamento giornaliero». Nella Roma che vola c'è e a dir suoi ci sarà ancora, il brasiliano Mancini. L'esterno brasiliano, contestato dalla tifoseria romanista dopo le voci che lo davano in partenza per Torino (sponda bianconera ovviamente), ha riconquistato il pubblico e sembra pronto a legarsi alla Roma anche per il futuro. «Con la Juventus non c'è niente — spiega lo stesso giocatore — non so da dove è uscita questa cosa di Mancini alla Juventus, non so da quando è partita. Io ho ancora tre anni di contratto con la Roma, il mio futuro è a Roma: da qui non ho intenzione di muovermi». Il brasiliano si è ritrovato improvvisamente attaccante puro, goleador, ariete di questa Roma che continua a sorprendere. Lui stesso, ne è sorpreso. «Per me è una cosa strana — spiega ai microfoni di Sky — che a non mi era mai capitata prima. Però, devo dire, ci sto prendendo gusto». E lo sta facendo anche Spalletti che se lo tiene ben stretto mandandolo in campo sempre da quando è tornato a disposizione dopo il periodo «nero». È felice di dare il suo contributo alla Roma e confida nelle capacità di Spalletti. «Credevo tanto in questa squadra, credevo tanto nelle qualità del gruppo e nel lavoro di Spalletti. Secondo me — chiude Mancini — non è stata una cosa a caso, è stata una cosa che cercavamo già da tanto tempo, adesso in questo periodo stiamo riuscendo a fare bene». Già e la cosa non è sfuggita al ct Lippi. Perrotta e Panucci? Per il primo la convocazio

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