La Lottomatica tiene a riposo precauzionale Bodiroga e SconochiniFinalmente sale in cattedra Ilievski
Chi si aspettava che l'assenza di Bodiroga, tenuto precauzionalmente in borghese in vista della trasferta di Kazan per una lombosciatalgia (anche per Sconochini solo panca per un dolorino ad un ginocchio), responsabilizzasse i compagni ha sbagliato. La Virtus di Uleb Cup, quella tutta grinta e cuore, ha lasciato spazio a quella svogliata che aveva immolato i due punti a Reggio Emilia. Nemmeno il tempo di alzare la palla a due e la squadra di Pesic s'è trovata ad inseguire, non riuscendo mai a mordere in difesa e mostrando in attacco un'apatia inusuale. Livorno non ha quasi creduto ai suoi occhi e giocando una pallacanestro essenziale, senza fronzoli, ha preso in mano il controllo della partita. Merito del play Porta, bravo a farsi beffa della pressione dei dirimpettai e capace di saltare con facilità la pressione a tutto campo e spezzare i raddoppi. La palla per i labronici è circolata velocemente, facilitando le conclusioni. E quando il tiro ha impattato sul ferro troppo spesso il rimbalzo è caduto nelle mani dei più attenti ragazzi di Paolino Moretti. 13-23 il desolante raffronto in questa voce, con ben otto rimbalzi offensivi per gli amaranto, a dimostrare una concentrazione assolutamente assente per Roma nei primi 20'. E si deve solo a qualche giocata da playground di Giachetti e ad una tripla del positivo Tonolli se alla sirena della pausa lungo il punteggio ha contato il -10 (28-38), con Pesic padre infuriato con i suoi, ed in special modo con Ekezie e Tusek, due colossi in balia dei pariruolo ospiti. Ma dagli spogliatoi la Virtus ha ripresentato in campo una squadra finalmente con la voglia di lottare. A prendere per mano la squadra ci ha pensato Ilievski. 11 punti, difesa e regia in 10' per riportare, assieme ad un ciclopico Tonolli, Roma in linea di galleggiamento. Assieme a loro anche il resto della squadra ha rialzato la testa e così, dopo il 56-57 del 30' l'apertura dell'ultima frazione ha regalato il primo vantaggio capitolino (59-57) con Ekezie finalmente deciso in un movimento in post basso. Ma Livorno non ha mai mollato. La fisicità di McPherson e la precisione di Recker dalla lunga hanno tenuto vive le speranze ospiti. Roma ha avuto il merito di attaccare sempre con pazienza la zona ospite e non vacillare sul nuovo svantaggio (59-64). Ilievski ha continuato a martellare la retina e nei momenti più caldi due triple di Hawkins sono servite per inquadrare la volata finale sul +2 (73-71). Ma McPherson e Recker hanno rispedito Livorno avanti, 74-75, prima che la guardia di Washington insaccasse subendo fallo. Il libero supplementare ha riportato Roma sul 77-75, prima di un finale da fiato sospeso. 78-77 dopo due liberi di Porta, e 79-77 con un solo libero di Righetti. 6" da giocare per Livorno, intrappolata però da un raddoppio prima dello scippo finale del superbo Ilievski. Vittoria con il brivido e testa a Kazan. Dove martedì la Virtus giocherà per il futuro in Europa.