Occhi aperti È una trasferta insidiosa
Dopo sei vittorie a seguire, l'anticipo del sabato sera propone un impegno che soltanto i numeri della classifica sembrano definire come più che abbordabile. In realtà, al Tardini di Parma la Roma troverà una squadra finora molto penalizzata dagli episodi, tra questi includendo naturalmente le decisioni arbitrali, che peraltro soltanto in teoria appartengono alla sfera dell'imponderabile, come sappiamo. Beretta aveva rivolto un buon lavoro al Chievo, dal quale era stato esonerato a salvezza già virtualmente assicurata. Ha dovuto prendere per mano un gruppo di giocatori stranito, con piena giustificazione, dalle singolari vicende societarie: quel Sanz come il Godot di Becket, perennemente e invano atteso, altri pretendenti non so quanto affidabili, pesanti disastri economici ai quali rimediare. Encomiabili l'impegno e al professionalità, nel gestire dignitosamente i risvolti agonistici: offrendo spesso spettacolo di bel gioco, non adeguatamente premiato dalla classifica. Dunque un'insidia non indifferente per questa Roma tesa a eguagliare il record di sette vittorie in campionato siglato da Fabio Capello, ma costretta a fare i conti con un organico inadeguato, dal punto di vista numerico, rispetto al susseguirsi di impegni pesanti. Con la prospettiva di dovere affrontare, nel vicino turno infrasettimanale, i disagi del campo neutro, quando a Rieti salirà il Cagliari, nel ricorrente incubo delle porte chiuse e degli spalti deserti. La maggiore preoccupazione di Luciano Spalletti riguarda dunque la capacità di tenuta di una squadra alla quale non viene offerta l'opportunità di un sano turnover, se non in misura irrilevante. Francesco Totti è partito con i compaqgni alla volta di Parma, come Aquilani probabilmente indisponibile, certo è che Spalletti non potrà concedersi, ancora una volta, voli di fantasia, né consentirsi di far riposare giocatori importanti che negli ultimi tempi non hanno avuto modo di rifiatare. Una situazione che verrà ulteriormente appesantita, a metà mese, dalla ripresa della Coppa Uefa e dal doppio confronto con i belgi del Bruges: forse non piàè terribili come in altri tempi, ma ugualmente degni di rispetto e attenzione. Si dovrà far ricorso, in questo ingeneroso febbraio, a tutte le risorse che l'entusiasmo può moltiplicare. In attesa di poter finalmente ricompattare i ranghi e di schiudere orizzonti meno precari per la prossima stagione quando, anche per incoraggianti premesse di bilancio, le ambizioni diventeranno di più apprezzabile livello.