Diritti tv, la Lega partorisce una tregua di un mese
Il presidente Adriano Galliani risolve il problema della mutualità con la serie B e intravede la soluzione inerente i diritti tv. Innanzi tutto, quanto alla serie cadetta, sono stati ratificati i 95 milioni di euro l'anno per le prossime tre stagioni e altri 65 per le successive sei: «Resteranno invariate le risorse destinate alla serie B per i prossimi 9 anni — ha spiegato Galliani — ma saranno subordinate al fatto che la serie B non si opponga per tutto quel periodo alla nascita di una Lega di serie A». Ma non solo. Nell'assemblea di A, si è parlato soprattutto di diritti televisivi: «Ci sono molte offerte che stanno arrivando alle differenti squadre. In Lega c'era un clima buono e forse c'è il consenso di tutti». Qui Galliani analizza a fondo il problema: «La vera questione non è la vendita dei diritti collettiva o soggettiva, bensì la ripartizione delle risorse. Bisogna trovare una tabella in grado di determinare le risorse in un determinato modo. È difficile, ma sono fiducioso. Così facendo — aggiunge il dirigente rossonero — non ci saranno più problemi, la Lega potrebbe diventare una società in grado di fatturare oltre un miliardo di euro l'anno. Potrei addirittura pensare a un mio sogno, quello di quotare la Lega Calcio in Borsa». Ma, trovato l'accordo comune sulla B, l'ottimismo di Galliani viene contrastato dai presidenti delle cosiddette «mediopiccole»: «Sui diritti tv non si è concluso assolutamente nulla — ha ammesso il patron sampdoriano Riccardo Garrone — si è tutto rinviato alla prossima assemblea. L'antitrust ha detto che il Consorzio Calcio Italia può trattare collettivamente dei diritti del criptato o del digitale. E, secondo noi, questa legge non deve essere modificata». Garrone, assieme ad altri dirigenti (Fiorentina, Ascoli, Lecce, Udinese, Palermo e Treviso), si sono prima incontrati negli uffici milanesi di Diego Della Valle, definito da Mario Moroni (vicepresidente del Lecce) «un semplice incontro preparatorio». Della Valle, però, che non si è poi presentato in Lega Calcio: «È stato rappresentato in questa sede dai suoi avvocati — ha spiegato Massimo Cellino del Cagliari — i quali hanno dimostrato un senso molto positivo nel voler ricucire la situazione». Una situazione già delineata in prospettiva, secondo il presidente del Palermo Maurizio Zamparini: «In linea di principio ci siamo accordati sul fatto che nel 2010 si arriverà sicuramente alla vendita dei diritti collettivi». Da segnalare, infine, che nel caso in cui una delle tre semifinaliste di coppa Italia (Roma, Udinese e Palermo) dovesse arrivare alla finale di coppa Uefa e, al contempo, alla finale della Tim Cup, la finale di quest'ultima si disputerebbe in gara unica su campo neutro il 3 maggio. Mentre, per quanto riguarda l'Intertoto, l'Italia avrà un solo posto a disposizione. «La nostra squadra — spiega Galliani — entrerà in corsa il 15 e 22 luglio. E, con un solo turno, si accede alla coppa Uefa». Prossimo appuntamento in Lega, venerdì 3 marzo.