Valentino talento geniale Può ripetere l'impresa di Surtees che nel '63 vinse il mondiale
Questo hanno detto i test che si sono conclusi ieri a Valencia, i primi che il pluridecorato centauro abbia compiuto assieme a buona parte degli altri piloti impegnati nello sviluppo delle macchine in vista del mondiale. Lo hanno testimoniato i tempi, la facilità con la quale si è inserito nel nuovo ambiente e, anche, la disinvoltura che ha ostentato quando, proprio nel giorno d'esordio, martedì scorso, non è riuscito a compiere neppure un giro, finendo fuori strada sulla pista umida. Altri avrebbero potuto non assorbire il contraccolpo psicologico per la brutta figura, ma non lui che ha nel carattere uno dei suoi punti di forza. Difficile, adesso, dire se Rossi sia in grado di ripetere al volante di una monoposto le gesta compiute sulle due ruote. Ma i presupposti perché reciti da protagonista pure in Formula 1 ci sono tutti. Le dichiarazioni di Valentino, al termine dei test, sono state ovviamente alla camomilla, però qualcosa sta maturando e nelle segrete stanze della Ferrari nei prossimi mesi, non oltre l'inizio dell'estate, verrà presa una decisione definitiva, dopo avere fatto tutte le valutazioni del caso assieme al ragazzo di Tavuglia. Senza dubbio l'operazione è rischiosa sia per Maranello, sia per Rossi, in quanto se flop ci fosse sarebbe fragoroso. Ma la Ferrari, in tutta la sua storia, si è distinta per scelte coraggiose, autentiche sfide, che spesso si sono rivelate vincenti, come quella di ingaggiare nel lontano 1963 John Surtees, già sette volte iridato nel motomondiale e poi capace di conquistare il titolo anche in Formula 1. L'unico, finora, che sia riuscito nell'impresa. Con Valentino si potrebbe tentare il bis e sarebbe ancor più clamoroso considerando quanto i tempi siano cambiati. Un fatto comunque è certo: l'approdo di Rossi alla Ferrari avrebbe un impatto mediatico esplosivo. Dunque, se son rose fioriranno.