Ieri, fra un testacoda e un'uscita, si è migliorato di un altro mezzo secondo davanti a 8.500 tifosi
E può imparare a farla così bene che prima o poi, forse, potrà addirittura decidere se diventare un pilota Ferrari oppure no. Ma dopo i test di Valencia nonostante l'oggettiva crescita (con 1'12"315 ieri si è migliorato di un ulteriore mezzo secondo), è stato lui stesso ad ammettere di non sapere se — ora — la Formula 1 per lui è più vicina oppure no. «Non lo so» ha ammesso lasciando il circuito Ricardo Tormo al termine di una giornata di prove comunque positive. Perchè tra un testacoda e un'uscita (tre anche ieri, sette in tutto da martedì) Valentino era riuscito comunque a proseguire sulla strada della sua progressione personale. Per essere uno che nella sua vita ha fatto in tutto poco più di 1.500 km, non sfigurare a diretto contatto con piloti che hanno alle spalle migliaia e migliaia di chilometri e di esperienza è già una oggettiva consacrazione. Ma non basta a uno come lui per dire «va bene, ho deciso». No, lasciando il circuito «non lo so» ha ripetuto Valentino. «Di certo mi sono divertito, questi test sono stati molto interessanti perchè era la prima volta che giravo con una Formula 1 insieme a piloti veri. Sono contento di come è andata, mi sembra sia andata bene. Ora vedremo in futuro cosa succederà». Valentino, cioè, non ha la minima intenzione di «sciogliere la riserva» in primo luogo perchè non può (è vincolato da impegni con il motociclismo per il 2006), in secondo luogo perchè non sa se sarà in grado — lui che sulle due ruote lo chiamano «Dottore» — di ripetersi come tale anche sulle quattro. «L'esordio di martedì non era stato positivo, ho fatto mezzo giro sul bagnato e poi mi sono girato — ha ammesso in una dichiarazione video diramata attraverso l'ufficio stampa Ferrari — ma sull'asciutto le cose sono andate meglio. Ho imparato ancora tante cose, e soprattutto sono contento dell'ambiente che c'è in Ferrari. Ci sono un sacco di persone molto, molto capaci, l'ambiente è quello giusto, c'è molta serenità e questo permette di crescere tanto, di imparare di come si guida una macchina, di come la si porta al limite e quindi... niente, andiamo avanti così». Già, ma andiamo dove? Verso un futuro in Formula 1? Per il momento l'unica cosa certa è che per il 2006 per Valentino la priorità è il campionato di MotoGp. «È così — ha precisato — ora torno ai miei test con le moto (in Qatar da lunedì). Per quest'anno sono la mia priorità». Ci saranno altri test con la Ferrari? Non si sa. Valentino si è limitato a questa precisazione: «Io e la Ferrari abbiamo due campionati da fare al cento per cento, come solito, e speriamo di riuscire a vincerli — ha aggiunto — per il futuro vedremo. Il mio affiatamento con la macchina va sempre meglio, quindi vedremo cosa succederà». Il test valenciano ha comunque dimostrato che Valentino ha margini di miglioramento oggettivi. Gli 8.500 tifosi presenti sulle tribune del circuito lo hanno applaudito con calore. E quel saluto era come musica per lui: «vale, Vale, vale» («bene, Valentino, bene»). «Gracias» ha risposto lui. E ha fatto l'occhiolino prima di andarsene scortato da un'Alfa Romeo targata Ferrari.