Per Valentino è il primo confronto diretto in F1 Si deciderà il suo futuro
Ma non per vincere, nè per essere d'ingombro. No, solo per provare. È con questo spirito che Valentino Rossi torna oggi su un circuito che conosce come le sue tasche, quel Ricardo Tormo di Valencia da lui dominato più volte sulle due ruote. Solo che stamane Valentino a Valencia di ruote ne farà girare quattro. Targate Ferrari. Per quanto tenti di farlo in sordina, oggi è il gran giorno per il grande Vale. Per la prima volta nella sua vita si ritroverà a girare in pista su una formula 1 nello stesso momento in cui su quella stessa pista girano piloti come Schumacher, Raikkonen, Montoya. E — da domani — si aggiungeranno anche il campione del mondo Alonso e Giancarlo Fisichella, oggi assenti a Valencia perchè impegnati a Montecarlo per la presentazione della nuova Renault 2006. Per Valentino, quindi, quello di oggi non sarà un test come gli altri. Sarà test vero, perchè un conto è girare su una pista vuota, in regale, privilegiatissima solitudine, come finora gli è successo a Fiorano; un altro conto è scendere in pista mentre girano anche gli altri. Sarà all'altezza del compito? Oppure sarà d'intralcio? In Ferrari queste domande neppure se le pongono. La presenza di Valentino fa piacere a Maranello, e tutti sono disposti a dargli una mano, «ma ciò che conta per noi — ha precisato il capo ufficio stampa del Cavallino, Luca Coljanni — è lo sviluppo della nuova 248 F1. La Ferrari è concentrata sul 2006, vuole prepararsi al meglio delle sue possibilità e affronta questi test di Valencia con questo spirito». Il fatto che in pista ci sia anche Valentino Rossi per la Ferrari è solo una variabile in più. Ma piloti e tecnici sono a Valencia per lavorare sulla 248 F1. Sperando che ci sia il sole, ma anche se dovesse piovere le rosse hanno un preciso programma di lavoro. Come già al Mugello e a Barcellona, sarà lo stesso Schumacher a scendere in pista. Lo farà sia oggi, che domani, mentre nella giornata di giovedì sarà la volta di Felipe Massa. Per i due piloti un compito solo: lo sviluppo della 248 F1. Mancano ormai poche settimane al gran premio del Bahrain, gara d'apertura del campionato 2006, e la Ferrari ci vuole arrivare preparata. E Valentino, dunque? Valentino è a Valencia per fare esperienza. Quella di oggi sarà indubbiamente un'esperienza importante. Reduce dai test di Sepang per lo sviluppo della nuova Yamaha, a Valencia il Dottore non è chiamato a sviluppare alcunchè se non la sua al momento teorica capacità di stare dentro una di Formula 1. La Ferrari gli ha già preparato il sedile e gli mette a disposizione una F2004 con un motore V10 depotenziato, dotato cioè di un limitatore per renderne la prestazione analoga ad un otto cilindri. Ma i tempi che otterrà non saranno pertanto paragonabili a quelli degli altri. Per lui, che è già arrivato a Valencia per un veloce saluto ai meccanici e alla squadra, va bene lo stesso. È in Spagna per imparare. John Surtees, 72 anni il prossimo 11 febbraio, dal 1963 al 1966 è stato un pilota della Ferrari e soprattutto nel 1964 si è laureato campione del mondo. Ma non solo. Tra il 1958 e il 1960 il pilota inglese è stato capace di conquistare sette titoli mondiali nel motociclismo (nella classe 350 nel 1958, 1959 e 1960, nella 500 nel 1956, 1958, 1959 e 1960). Motivi per cui è forse tra i più indicati a poter dare un consiglio a Rossi. «I tempi che riuscirà a realizzare saranno decisivi per la scelta — ha detto Surtees, — se sarà sufficientemente rapido, la Ferrari gli darà tutti i mezzi per poter vincere». E non solo. Già oggi per Surtees le condizioni dovrebbero spingere Rossi a scegliere le quattro ruote: «La Ferrari gli sta permettendo di potersi preparare con le sue monoposto e sui suoi circuiti e deve approfittarne. Rossi in Formula 1? Se è riuscito a fare tutto quello che si era prefissato, solo allora dovrebbe pensare a eventuali nuove sfide».