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La Henin si ritira, Mauresmo regina degli Australian Open

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Infatti Amelie Mauresmo ha conquistato il suo primo titolo del Grande Slam senza la soddisfazione di una vittoria completa perché la sua avversaria, la belga Justine Henin si è ritirata con la francese in vantaggio per 6-1, 2-0, 30-0 dopo 53 minuti di gioco. È stata la terza vittoria ottenuta dalla Mauresmo in questo torneo per ritiro. Contro di lei avevano abbandonato l'olandese Krajicek al terzo turno per le ustioni riportate per il sole ed anche Kim Clisters in semifinale per una distorsione alla caviglia. La Mauresmo, che era già stata finalista in questo torneo nel 1999, battuta allora da Martina Hingis, non era più riuscita a raggiungere un'altra finale pur essendo sempre rimasta a lungo tra le prime cinque del mondo. Avrebbe probabilmente meritato un trionfo più convincente ma al di la delle fortunate circostanze che l'hanno aiutata, sia nello scampolo di finale che si è giocata, sua nelle precedenti partite la Mauresmo aveva dimostrato una splendida condizione atletica e tennistica. Inoltre la vittoria ottenuta nel novembre scorso nel Masters di Los Angeles l'aveva probabilmente sbloccata quindi è possibile che la Mauresmo abbia altre occasioni per vincere un titolo dello Slam. Senza una partita da commentare preferisco anticipare alcune considerazioni sullo scenario che si aprirà se Roger Federer batterà questa notte Marcos Baghdatis, come vogliono il pronostico e le gerarchie tennistiche conquistando il settimo titolo del Grande Slam, il secondo in questo torneo. Nella speciale ma falsa classifica determinata dalle vittorie nei grandi tornei, Federer staccherà campioni come Boris Becker, Donald Budge, Stefan Edberg e Tony Wilding che rimarranno a quota sei mentre raggiungerà Henri Cochet, Rene Lacoste, William Larned, John McEnroe, John Newcombe, William Renshaw, Richard Sears e Mats Wilander che ne hanno vinti sette. Questa classifica, già che ci sono, vede in testa Pate Sampras che con 14 successi precede Roy Emerson (12), Rod Laver e Bjorn Borg (11), Bill Tilden (10) ed un gruppetto di cinque giocatori, tra i quali c'è Andre Agassi che si sono fermati ad 8. Poiché nel caso di probabile vittoria di Federer si scatenerà l'inutile disputa sulla collocazione del campione svizzero tra i grandi di ogni epoca, voglio spiegare perché ho definito falsa la classifica di cui sopra. In primo luogo essa comprende giocatori ai quali bastava, nell'era del Challenge Round vincere una sola partita anziché i sette incontri che i tabelloni odierni propongono agli aspiranti vincitori. Questa precisazione riduce naturalmente i meriti di alcuni campioni che si sono valsi di questa antica formula, giustamente abolita a Wimbledon nel 1921 ed ai Campionati degli Stati Uniti ancor prima. Tuttavia la discriminante più significativa riguarda il periodo in cui il tennis escludeva dai tornei i giocatori definiti professionisti. Il tennis ha cominciato a dire la verità nel 1968 quando è diventato open.

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