Vieira non molla la Coppa Italia: possiamo vincere tutto

L'occhio sinistro rosso da una quindicina di giorni (versione ufficiale: pallonata. Sussurri: litigio con un compagno), il solito italiano praticamente prefetto, alcuni sassolini da togliersi dalle scarpe. Zebina e la Juve si sono piaciuti, ma la loro relazione è giunta al capolinea. Pareva subito, a un certo punto, con Abbiati che sarebbe arrivato a Torino in via definitiva e il francese che avrebbe preso la strada di Milanello. Non succederà, ma a giugno ognuno se ne andrà per la propria strada: «È successo che mi sono guardato intorno, ho capito che il mio stipendio non era adeguato e ho chiesto un aumento. Come risposta sono state messe in giro voci, non vere, sul fatto che non mi comporterei da atleta e che ho sempre guai fisici: ho avuto qualche problema, ma non così grave come si è voluto far credere. Speravo di essere più importante per questa società. Potevano dirmi «lascia stare»: al contrario è stato fatto un gran casino sul mio conto, compresa la trattativa con Sagnol che mi ha dato parecchio fastidio». E quindi? «Resterò a Torino fino a giugno facendo di tutto per giocare il più possibile e vincere. Dopo credo che cambierà qualcosa: la società è proprietaria del mio cartellino, l'ipotesi più probabile è l'estero». Voce fuori dal coro, insomma. Il suo connazionale Vieira ha cercato di rimanere nel mezzo: «Anche a me è successo di chiedere aumenti con il contratto in essere e non è mai successo nulla: certe cose è meglio che non facciano troppo rumore. Consigli? Pensare a giocare e stop. Lo stesso vale anche per Henry: non so se lascerà l'Arsenal, l'importante è che ci pensi bene. Come ho fatto io, insomma: nove anni di Londra non si dimenticano, ma sono ben felice di essere alla Juve ed è una scelta che rifarei. Possiamo vincere tutto, anche la Coppa Italia». Per la serie: il ko interno contro la Roma (2-3) non ha minato le sicurezze di nessuno.