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«La società vuole accontentare Mancini Con Luciano cambiata la cultura del lavoro»

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Spalletti per normalità intende proprio questa disponibilità ed esser riusciti quest'impronta importante alla squadra». Parola di direttore tecnico. Bruno Conti ha parlato ieri a Radio Incontro, facendo il punto della situazione della squadra. «Vedo un gruppo compatto, armonia e voglia di fare bene. Questo ci dà la forza di affrontare le partite importanti. A ottobre dopo la partita di Empoli c'era molta preoccupazione, ma vedere il mister che continuava a far credere i ragazzi in quello che stavano facendo mi dava fiducia». Conti ha affrontato anche il tema Mancini, l'uomo in più di questa fase di stagione. Il suo agente Veloz sarà a Roma domani e aspetta che venga fissato un incontro in società. «La Roma vuole accontentare Mancini, sia ben chiaro. Quando nella scorsa stagione il giocatore con il suo vecchio procuratore ha firmato il contratto, la Roma non gli ha imposto niente. Da parte nostra c'è ampia disponibilità perchè se in campo si vedono situazioni diverse, ci si mette nuovamente seduti valutando il da farsi. Mancini ha avuto un dramma familiare e poi un serio infortunio, ma adesso è tornato motivato: con grande determinazione: scherza, ride, sta bene in gruppo e non ci sono problemi». Prima invece ce n'era uno, che ha condizionato gli equilibri di spogliatoio. «Non era Cassano il nostro freno, ma la difficoltà di infondere a giocatori la mentalità di Spalletti. Lui c'è riuscito e ora i risultati si vedono». Con il barese, proprio nel ritiro estivo, Conti ebbe qualche momento di tensione. «Non ho avuto alcuno screzio, mi sono solo attenuto alle regole. La scorsa estate per alcuni giorni non mi salutò. Quando si rifiutò di scendere in campo era giusto prendere dei provvedimenti. Noi della società siamo presenti, magari in un angolino, ma quando si interviene bisogna farlo con decisione. Comunque ad Antonio auguro tutto il bene di questo mondo».

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