Dopo l'uscita di scena a Schladming l'azzurro punta a Torino 2006
E anche martedì sera, a cinque pali dall'arrivo, è arrivato il ko. Doloroso. Molto doloroso, perché si trattava dell'ultimo slalom prima dei Giochi Olimpici. E, dopo che già domenica era saltato nella gara di Kitzbuehel, potrebbe infiltrarsi nella sua testa l'idea che il momento magico sia finito: cinque super-vittorie nelle prime gare della stagione, poi il buio. Adesso servono calma e sangue freddo. Serve probabilmente staccare la spina per un po', dedicarsi solo a casa e famiglia, ricaricare le pile. Ieri, il Nostro ha lasciato Schladming di buon mattino con la moglie Tania ed il piccolo Giacomo, quasi volesse allontanarsi il più rapidamente possibile dal luogo del delitto. A consolarlo ci ha provato anche Fiorello: lo showman, suo ottimo amico, lo ha chiamato al telefono facendolo intervenire a «Viva Radio 2» dove il campione di Livigno è ormai ospite fisso. «Ti chiamiamo non solo quando vinci, ma anche quando pareggi», ha detto Fiorello cercando di risollevare il morale dell'azzurro. «No, niente pareggio. Ho proprio perso», ha ammesso invece Rocca con tutta sincerità e un sorriso che più amaro non si può. Campione di tecnica, tenacia e potenza fisica, Rocca era anche diventato personaggio per la calma «olimpica» sempre esibita con un sorriso: merito del suo carattere, del suo equilibrio e anche, con ogni probabilità, degli interventi dello psicologo Beppe Vercelli. Tutto vero, tutto giusto e redditizio: quando però per una questione di centimetri inforchi e salti a pochi metri dal traguardo, ecco che anche gli psicologi lasciano il tempo che trovano e ci si arrabbia come i comuni mortali. «Martedì sera era proprio demoralizzato — ha raccontato Andrea Vidotti, manager di Giorgio Rocca — ma oggi (ieri) va già molto meglio. Anche l'intervento in trasmissione da Fiorello lo ha aiutato». Apparentemente tranquillo sulla tenuta dell'azzurro è anche il ct Flavio Roda, uomo di esperienza che sulle piste di tutto il mondo ne ha viste di tutti i colori, Soprattutto quando era l'allenatore di un certo Alberto Tomba. «L'inforcata e l'errore in slalom speciale ci possono sempre stare. L'importante è guardare avanti, anche perché Giorgio ha dimostrato ancora una volta di essere in forma strepitosa. Forse ha soltanto attaccato un po' troppo». Comunque sia, con ogni probabilità nei prossimi giorni Giorgio Rocca avrà un colloquio con il professor Vercelli: è sempre meglio essere prudenti, soprattutto in una vigilia olimpica. Dopo di che, brevi allenamenti a Livigno sulle piste di casa, per ritrovare il piacere di stare sugli sci e sgombrare la mente da cattivi pensieri in previsione olimpica. Lo slalom che assegnerà l'oro a Torino è in programma il 25 febbraio, ma per Rocca i Giochi cominceranno prima: già l'8 febbraio il livignasco sarà a Sestriere per la prima prova cronometrata di discesa. Rocca, infatti, parteciperà alla combinata e quindi dovraà effettuare anche le prove cronometrate di alta velocità. Servirà anche quello, per dimenticare le ultime due infelici uscite.