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Australian Open Mauresmo e Clijsters in semifinale

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Amelie Mauresmo, come aveva già fatto nel maggio scorso nella finale degli Internazionali al Foro Italico, ha battuto Patty Schnyder, questa volta senza concederle la soddisfazione di un set ed alcuna speranza. Alla Mauresmo, che non aveva mai vinto nulla di importante pur essendo da cinque o sei anni tra le prime del mondo, ha giovato molto la vittoria ottenuta nel novembre scorso al Masters femminile. Sembra più sicura e più tranquilla e poiché il tennis non le manca non si può escludere che riesca finalmente a conquistare un titolo del Grande Slam. In semifinale troverà Kim Clijsters che è riuscita, non senza difficoltà, a vincere la delicata ed attesa sfida con Martina Hingis, unica tra le qualificate per i quarti di finale ad avere smentito le indicazioni del computer che le aveva negato un posto tra le teste di serie. È stata, questa, una partita molto interessante che pur premiando la giocatrice belga autorizza Martina a sperare di tornare ad essere protagonista. All'avvio sembrava che non ci fosse partita, perché la potenza della Clijsters era impressionante. Poiché penso che una Hingis di nuovo da corsa gioverebbe molto al tennis, ho temuto che la Clijsters potesse vincere per k.o., soprattutto quando la belga è andata 2 a 0 nel secondo set. Invece la Hingis ha dimostrato di avere la personalità ed il carattere della campionessa, qualità che non l'hanno abbandonata nei tre anni in cui è rimasta lontana dalle gare e dal tennis. Ha contenuto la potenza della Clijsters, si è inventata alcune deliziose palle corte, ha accettato certi scambi ad altissima velocità ed ha infilato sei giochi consecutivi vincendo il secondo set. Avesse avuto più fortuna all'inizio del terzo (ha perso male i primi due giochi) avrebbe anche potuto vincere ma forse è meglio così. Ha comunque dimostrato, quando ha annullato due match-point sul 5 a 3 seguendo a rete il proprio servizietto, di avere qualità e coraggio. Insomma credo che abbia superato l'esame. Il tedesco Nicolas Kiefer ed il francese Sebastien Grosjean avevano occupato il campo centrale per 4 ore e 48 minuti. Non hanno stabilito un record di durata perché qui si ricorda una maratona tra Boris Becker ed il nostro Omar Camporese che giocarono per 5 ore e 11 minuti, tuttavia hanno ritardato l'inizio degli ultimi due quarti di finale del singolare femminile ed efferto un incontro appassionante, se non proprio spettacolare. Kiefer e Grosjean hanno visto giorni migliori in quanto sono stati entrambi, ad un certo punto della loro carriera, al quarto posto in classifica. Alla fine ha vinto Kiefer per 8-6 al quinto set raggiungendo così per la prima volta la semifinale in un torneo dello Slam. Quando Kiefer si è affacciato al grande tennis i tedeschi, sbagliando, si erano illusi di avere trovato un nuovo Becker. Quando si è capito, e soprattutto quando lo ha capito lo stesso Kiefer, che c'erano differenze incolmabili, il giovanotto si è un po' perso finendo addirittura fuori dai primi 50 ma ora ha ritrovato fiducia ed anche se non sarà mai un campione vale comodamente un posto tra i primi venti.

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