Non c'è tempo da perdere serve un avvio «bruciante»

Abolita, perciò, l'abituale cerimonia in pompa magna e la macchina subito in pista, come in una normale giornata di test, affidata ovviamente a Schumacher. Sembrava quasi di essere tornati ai vecchi tempi quando Enzo Ferrari era ancora in vita e tutto era più sobrio e concreto. Senza dubbio la Ferrari ha fretta per garantirsi un avvio di campionato bruciante, in modo da riscattare immediatamente il fallimento della scorsa stagione, tanto che la 248 F1, questa la sigla della vettura svelata ufficialmente ieri, aveva già compiuto le prime galoppate nei giorni scorsi sulla pista di Fiorano, con foto e filmati apparsi sui media di tutto il mondo. Quindi, la curiosità di addetti ai lavori e tifosi era già stata appagata. Dettaglio di poco conto, considerando quanto lavoro attende la scuderia sino al Gran Premio del debutto, in Bahrain il 12 marzo, attesa da una probante sfida, il nuovo motore V8, imposto dal regolamento. Questo propulsore, provato in pista sul telaio della F2004 da qualche mese, ha compiuto circa 10.000 chilometri con riscontri cronometrici di assoluto rilievo. Ma è tutto da verificarne il potenziale sul nuovo telaio. Gli stessi dirigenti della Ferrari hanno ammesso che crea notevoli vibrazioni da eliminare al più presto. L'aspetto della 248 F1 è quello di un missile, curata nei minimi dettagli. Però solo la pista potrà dire se l'aerodinamica, tallone d'Achille della sconcertante F2005, è stata indovinata, fondamentale anche per il miglior utilizzo dei pneumatici, accusati l'anno passato dei tanti guai cui è andata incontro la vettura. Comunque, alcuni particolari sono ancora provvisori e la macchina che si vedrà all'esordio del mondiale fra un mese e mezzo non sarà proprio del tutto uguale a quella mostrata ieri. Il presidente Montezemolo è apparso spumeggiante, sprizzando ottimismo da tutti i pori e questo è un dato di fatto incoraggiante, considerando che la nuova macchina ha l'obbligo di essere vincente, da far così apparire una semplice parentesi negativa il disastroso 2005. Del resto, alla competitività della 248 F1 è legato il destino di Schumacher, in scadenza di contratto a fine stagione. Lui pretende ancora di recitare da Cannibale, ma per bollire gli agguerriti avversari ha bisogno di una monoposto all'altezza della sua ambizione. Se così non fosse — lo ha ripetuto diverse volte — prenderà la decisione di appendere il casco al fatidico chiodo. Oppure, sussurrano i più maligni, sarebbe l'occasione per lasciare Maranello in maniera non traumatica e tentare un'ultima avventura (nell'abitacolo della ambiziosa Red Bull?). Chi vivrà, vedrà.