Bentornata Roma
Gioco, feeling, risultati e classifica: la nuova squadra forgiata da Spalletti non si ferma più
Tredici giocatori in rete, una media (quella relativa al 2006), che farebbe invidia alla Juve capolista. A questa va aggiunto il successo in Coppa Italia che porta a quota sedici il numero dei giallorossi andati in rete finora. Sono i numeri della nuova Roma di Spalletti, una squadra, ma soprattutto un gruppo che si riscopre di nuovo vincente. Serviva uno scossone, che in molti hanno individuato (forse sbagliando) nell'addio di Cassano. E questo è arrivato. Ma barese a parte, c'è un'aria nuova che si respira oltre i cancelli di Trigoria, un'aria di benessere psico-fisico che, nonostante i continui problemi di organico, permette a chiunque entri in campo di dare il massimo: di riuscire. È la cura Spalletti? Probabilmente sì, è la forza di volontà di un tecnico che ha lavorato a testa bassa, senza girare attorno agli ostacoli ma affrontandoli di petto. Un tecnico che ha stretto i denti dopo un avvio tutto in salita, ma che ora inizia a raccogliere i frutti e le soddisfazioni che la sua nuova creatura gli sta regalando. E per paradosso le assenze, seppur pesanti di Montella e Nonda, hanno aiutato i tecnico a sistemare in maniera irremovibile questa squadra. Sarebbe difficile in questo momento, pensare di poter fare a meno di Perrotta, o di mancini, oppure di Taddei. Tommasi poi, è un giocatore dal quale Spalletti non vuole prescindere: mai. Succede quindi che la Roma d'emergenza, diventa incredibilmente il meglio che la Roma stessa può offrire al momento. A Udine non c'era Totti, che resta comunque il punto di riferimento giallorosso e non solo per quello che riguarda la zona offensiva, ma i suoi compagni hanno trovato allo stesso modo l'alchimia giusta per spianare un'Udinese apparsa comunque molto sotto tono (anche Cosmi ha dovuto fare a meno di pezzi pensati). Nonostante le sei partite vinte consecutivamente in questo ultimo stralcio di stagione, la svolta vera, quella tattica, si è vista proprio contro la Reggina all'Olimpico. La Roma ha giocato venti minuti a livelli stellari, arrivando con scambi di prima fin sotto la porta granata. Quando gioca così la squadra di Spalletti è inarrestabile, non da punti di riferimento agli avversari e va a un'altra velocità. Sono propri le caratteristiche che hanno sempre contraddistinto le squadre del tecnico toscano che continua ad adattarsi a quello che ha in casa. Lui ha una spiegazione per i risultati che la Roma sta conseguendo. «È un buon momento — ha detto ieri il tecnico a margine degli Oscar del calcio — e i ragazzi se lo stanno godendo e se lo meritano. I miei giocatori hanno capito che comportamento devono avere e ci stanno prendendo gusto. Io sono contento per la loro disponibilità senza la quale non sarei neanche un bravo allenatore. Mancini? È fondamentale il suo carattere ma voglio fare i complimenti anche ai miei collaboratori, a Pradè e a Conti, che stanno lavorando bene». Come dire, questa è la «mia» Roma e guai a chi la tocca.