Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Libera a Walchhofer, Ghedina settimo. E oggi tocca a Rocca

default_image

  • a
  • a
  • a

Come Wimbledon nel tennis e Montecarlo nella Formula Uno. Vinci qui e sei un re. Davanti a cinquantamila austriaci impazziti. Così ieri, appena prima che terminasse la sua gara Michael Walchhofer, pettorale numero trenta, in fondo alla Streif sembrava di essere a un funerale: in testa c'era Marco Buechel (Liechtenstein) davanti agli americani Daron Rahlves e Bode Miller, al canadese Erik Guay, allo svizzero Defago e all'azzurro Ghedina. Poi è arrivato Walchhofer e ha rimesso le cose a posto. L'Italia, dopo il secondo posto di Peter Fill nel superG di venerdì, sognava altro ma alla fine si è accontentata dell'ennesima bella prova del suo capitano, il Ghedo da Cortina: avrebbe anche potuto salire sul podio, l'ampezzano, ma un errore prima dell'ultima diagonale lo ha retrocesso in settima posizione: «Ho attaccato troppo presto la curva della Hausbergkante e sono stato costretto a risalire perdendo velocità. Un podio poteva starci, ma sono soddisfatto delle mie condizioni fisiche». In ottica olimpica, le cose procedono insomma per il verso giusto. Lo stesso Fill ha sbagliato nel finale senza dare però mai l'impressione di poter lottare per un piazzamento di vertice. Oggi, a chiudere la tre giorni sulle nevi austriache, tocca allo slalom e a Giorgio Rocca Nostro Signore: cinque vittorie finora su altrettante prove disputate, il ruolo di favorito numero uno e una calma olimpica ostentata quasi a farsi beffe di chi vive lo sport come una nevrosi: «Il mio segreto è la concentrazione, in pista e fuori. Anche con giornali e tv, perché no? Non voglio che si dia di me un'immagine sbagliata. In passato ho anche sofferto perché mi sentivo caricato di troppe responsabilità. Ma ora guardo solo avanti». Alla vittoria numero sei della stagione sul pendio che nel 1999 gli regalò il primo podio di Coppa del Mondo, allo slalom a cinque cerchi del 25 febbraio a Sestriere, alla crescita del piccolo Giacomo e a tutte le cose belle del mondo. È un uomo positivo, Rocca, e non fa nulla per nasconderlo. «Sciare mi piace troppo e non mi costa alcuna fatica. Poi, quando torno a casa, trovo Tanja e Giacomo e sono strafelice. Questa è la mia vita: sono convinto che il mestiere di padre sia il più difficile del mondo». La gara odierna varrà anche come slalom della combinata, tenuto conto della libera di ieri. Combinata anche per le ragazze, a Saint Moritz: ieri, in libera, vittoria della Dorfmeister davanti a Goetschl e Kostelic. Splendida ottava l'azzurra Wendy Siorpaes, partita con il 48 e obbligata a ripetere la gara tre volte per la caduta delle atlete che l?avevano preceduta.

Dai blog