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di RINO TOMMASI MELBOURNE — Ci eravamo abituati bene, o meglio ci avevano abituato ...

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Purtroppo anche qui ci sono le categorie e Mara Santangelo e Maria Elena Camerin non appartengono alla stessa che comprende le prime quindici -venti del mondo. Tra l'altro a vedere la Camerin, che è un peso piuma (1,64 per 57 kg.), di fronte alla russa Nadia Petrova (1,78 per 65 kg) ho pensato che se il tennis fosse come il pugilato un incontro del genere non sarebbe stato autorizzato. Insomma non c'è stato niente da fare. C'era anche un forte vento a disturbare il gioco ma come ha onestamente fatto osservare la nostra giocatrice il vento c'era per tutte e due solo che il servizio della Petrova in quelle condizioni diventava imprendibile. «Mi sentivo una formichina», ha detto alla fine la simpatica ragazza veneta che si è presa solo la piccola soddisfazione di annullare due match point sul 5 a 1 del secondo set e di allungare l'impari vicenda di qualche minuto. Come misure Mara Santangelo, che è alta 1,81 e aveva quindi 7 centimetri di vantaggio su Svetlana Kuznetsova, avrebbe potuto sfidare la sua avversaria ma nel tennis c'è anche la racchetta e da quella della ragazza di San Pietroburgo la palla usciva ad una velocità doppia di quella della nostra giocatrice. I primi cinque giochi (5 a 0 per la Kuznetsova in 16 minuti) sono stati imbarazzanti, poi le cose sono andate un po' meglio ed alla fine la Santangelo ha raccolto quattro games, uno più della Camerin. Insomma le russe, almeno queste, si sono dimostrate di un altro pianeta ma bisogna anche vedere il lato positivo della vicenda e cioè che abbiamo un gruppo di ragazze che possono stare bene tra le prime cinquanta. Speriamo che oggi le due nostre giocatrici di punta, la Schiavone e la Pennetta, possano fare un altro passo in avanti, più difficile il compito di Roberta Vinci contro Kim Clijsters, la seconda testa di serie. Intanto la Pennetta si è allenata giocando e perdendo al fianco del fidanzato Carlos Moya un doppio misto affrontato senza troppo impegno. È stata una giornata molto australiana, almeno dal punto di vista meteorologico. Poi però è arrivata la pioggia a rinfrescare l'aria ma anche a complicare le cose. Mentre Nalbandian batteva Nieminen giocando al coperto, Serena Williams e la Hantuchova, che avevano iniziato sul centrale a tetto aperto, hanno dovuto fermarsi per mezz'ora. Confermando una crisi famigliare già annunciata dalla sconfitta subita da Venus al primo turno, anche Serena, ha finito per perdere, addirittura in due set. Roddick ha consolidato la propria candidatura a un posto in finale dominando il francese Benneteau e vincendo quindi la sua terza partita in tre rapidi set, un'andatura da fare quasi invidia al grande Federer che oggi deve vedersela con il gigante bielorusso Max Mirnyi. Da segnalare l'impresa di Fabrice Santoro, classe 1972, che ha battuto in cinque set l'argentino Gaston Gaudio. Mi ha deluso invece il croato Marioi Ancic, che ha grandi mezzi ma poca testa ed è stato bocciato con un periodico 6-3 dallo spagnolo David Ferrer, lo stesso al quale il nostro Bracciali aveva strappato un set.

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