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SPALLETTI

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«Finalmente è una squadra autoritaria»

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A meno sette la Fiorentina dell'ex Prandelli è meno imprendibile e Luciano Spalletti lo sa. «Il divario è ancora ampio, ma i viola sono più vicini». Da tredici partite consecutive in gol, i giallorossi dopo la splendida vittoria con il Milan hanno superato la prova del nove. «La squadra ha saputo confermarsi, è stata in campo con autorità e meritato la vittoria. Siamo in un buon momento, a distanza di soli tre giorni dall'ultimo match abbiamo dimostrato freschezza atletica e qualità nelle giocate. Pensavo fosse più difficile spuntarla, perché in campo sono andati dall'inizio gli stessi uomini di domenica scorsa. In alcune fase della gara abbiamo smarrito gli equilibri, ma non si può essere perfetti sempre. C'è molta convinzione in più rispetto al passato e da questi presupposti dovremo ripartire per migliorare ancora». Le giocate di Totti hanno illuminato la scena, ma ancora una volta il collettivo ha girato a dovere. «Le doti di Francesco non le scopriamo certamente stasera, io ho la fortuna di vederlo all'opera tutti i giorni e so cosa è capace di fare. Ha dato un paio di palloni filtranti come avesse lo specchietto retrovisore». Per una certezza di sempre, un giocatore che si avvia a ritrovare la migliore condizione. «Mancini non deve pagare di esser stato amico di Cassano. I due erano molto legati, ma ciò non significa che lui non sia integrato nello spogliatoio e non si renda partecipe delle vicende della squadra. Al di là del gol segnato, nei comportamenti ha dimostrato di essere un ragazzo intelligente». Elogia soprattutto De Rossi: «La squadra lo sta aiutando, ma Daniele sta crescendo come condizione e nelle geometrie in campo». La Sud ha chiamato a lungo il tecnico, invitandolo a recarsi per prendere la meritata ovazione sotto il settore più caldo del tifo. Unico neo della serata, ammonizione di Panucci a parte, è stato l'infortunio di Perrotta. «Ha sentito un dolore al flessore, dovremo attendere gli accertamenti medici. Anche Totti ha avuto un problema alla caviglia, valuteremo con calma la situazione alla ripresa». Proprio Perrotta sottolinea l'ennesima serata felice con gli applausi che l'Olimpico ormai non gli fa mancare ad ogni occasione: «Che bello passare dai fischi agli osanna. Ora però pensiamo a Udine e alla corsa sulla Fiorentina».

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