Col Chievo per chiudere i giochi
Capello senza Nedved: «La nazionale? Non mi interessa, semmai una estera»
Stasera, a Verona, toccherà ancora al romeno: il biondo di Cheb è infatti rimasto a letto con l'influenza. Anche l'Uomo Bionico, alla fine, ha tratti umani: lui che si allena più di tutti e che si era costruito la fama di indistruttibile, accusa ultimamente qualche acciacco di troppo. Sarà anche questo un segnale del tempo che passa. La Juve, in ogni caso, dispone di mezzi per fare a meno dell'ex Pallone d'Oro. Vale la pena ricordare che in Sicilia proprio Mutu era stato l'artefice principale della vittoria: due gol e una partita di lustrini e fatica insieme. Oggi, forse, la replica da parte di un ragazzo che ha vinto la sua battaglia principale, quella contro la droga e la vita sregolata. A Verona, peraltro, Mutu è di casa: non giocava nel Chievo, ma la città di Romeo e Giulietta la conosce benissimo: lì ha cominciato la sua vera carriera italiana (tralasciando la brevissima e insignificante esperienza all'Inter) prima di esplodere a Parma e di finire quindi in Inghilterra, sponda Chelsea. Con lui a sinistra, il resto della Juve dovrebbe essere quasi il solito: Ibrahimovic darà il cambio a Del Piero, Trezeguet rimarrà al suo posto in attesa di riposare domenica, in casa contro l'Empoli. Turnover? «Vedremo — non si sbilancia Capello — pechè dovremo già rinunciare a Nedved, ma qualcos'altro forse farò: d'ora in poi, con in mezzo anche la Coppa Italia, giocheremo sempre tre volte alla settimana». Tanto per mettere i suoi sull'avviso, Capello ha già annunciato che l'unico giorno di riposo, di qui a un mese, sarà «forse» concesso lunedì prossimo: «Ma solo perché la partita di Coppa Italia contro la Roma cadrà di giovedì. Dopo di che, lavoreremo sempre fino a fine febbraio». Tutti sulla corda, quindi. Anche Vieira, che il tecnico si ostina a vedere «in progresso» pur se ultimamente ha inanellato partite scialbe una dietro l'altra. «A me interessa che la squadra faccia attenzione e si prepari a una battaglia: contro il Chievo abbiamo sofferto sia l'anno scorso che nella partita di andata. In più, giocheremo di notte, al freddo e al gelo: forse sarebbe stato meglio scendere in campo di pomeriggio per avere qualche grado di temperatura in più, ma comandano le televisioni e quindi non si può». Amen, allora. Dei possibili cento punti da raggiungere a fine campionato, invece, Capello non vuole nemmeno sentir parlare: «Questa è una corsa a tappe, il traguardo è quello di domani (oggi, ndr). A maggio non penso proprio: dobbiamo prima vincere un sacco di tappe intermedie. Il Milan fuori dalla corsa? Lasciamo perdere». Chiusura sull'Italia. «La Nazionale italiana non la sento come una mia creatura a me piace lavorare sul campo. Una Nazionale potrebbe anche essere interessante ma all'estero». Così è, se vi pare. Per la cronaca, in campionato contro il Chievo la Juve ha sempre vinto.