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Caro Lotito non è impossibile lo scambio Sereni-Bojinov

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Scavalcato il giro di boa tra poco la Lazio tenterà di essere la quarta squadra fortunata a Messina, dopo i blitz di Inter, Roma e Samp. Non sarà in panchina lo squalificato Rossi, ma nell'organico viene assimilato il difensore Keller, che non delude quando viene chiamato in causa. E nell'impegno infrasettimanale affiora evidente l'esigenza di ripetere la prestazione di Parma, senza abboccare all'ingannevole interferenza di un guardalinee poco raccomandabile. La Lazio fuori casa ha alleggerito le proprie inadempienze, salvo restare ancora lontana dal trend casalingo, bottino da quinto posto in classifica. Così l'assalto vincente in Sicilia risulta ipotesi abbastanza possibile, qualora si proseguisse nei miglioramenti, anche perché gli operai di Mutti hanno battuto solo il Chievo sul loro terreno. Si, è vero: la Lazio ha sradicato sette punti in dieci appuntamenti lontano da Roma, ma tuttavia esiste da tempo la sensazione dell'inversione di tendenza che possa proiettare i biancocelesti verso il quinto, sesto posto in graduatoria. Questa avventura allargata a 20 squadre con decisione assurda propone una quantità di formazioni mediocri e non ci vuole granché per collocarsi nei paraggi di Livorno e Chievo. Basta essere concreti. Basta vantare finalizzatori con minima percentuale d'errore sulle realizzazioni facili. E vorremmo consigliare a Lotito uno scambio di prestiti fra gli inutilizzati Sereni e Bojinov. Qui è facile immaginare cosa sarebbe la Lazio inalberando il bulgaro accanto a Rocchi. Roba da stropicciarsi gli occhi dalla meraviglia, con la possibilità concreta di accumulare 40 punti nel girone di ritorno per chiudere dopo Juve, Inter, Milan e Fiorentina. Oggi con Bojinov i ragazzi di Formello sarebbero a quota 33. Come dimenticare le occasioni buttate via a Cagliari, a Lecce, a Livorno, a Parma, quando in superiorità numerica, quando imponendo vanamente il proprio gioco? Per cui prevalgono i rimpianti, nonostante il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e a dispetto di quanti paventavano durante l'estate scorsa disastri firmati Rossi. Che al San Filippo s'accomoderà in tribuna con la certezza dei passi avanti compiuti, nonostante l'emergenza che ha penalizzato a lungo la cifra tecnica raggiungibile dal suo gruppo. Che dà molto sotto il profilo dell'abnegazione e del furore agonistico, nonostante la gente desideri qualcosa di più per dare via libera ai sogni. Ci vorrebbe poco, un paio di aggiustamenti mirati, ammesso che il presidente Lotito consideri follia azzardare la richiesta-Bojinov dando in contropartita Sereni. Tuttavia, rimanendo anche con i piedi per terra, i tifosi aspettano Bonanni prima che chiuda il mercato di riparazione. Non è facile azzeccare ogni volta i supplenti giusti sulle corsie laterali, vista la perdurante assenza di Behrami e il probabile addio di Cesar, destinazione Inter. Certo, Pandev che impallinò il Messina all'andata, si è adattato benissimo sul binario destro allontanandosi comunque dal ruolo preferito e dalla porta avversaria. Rossi lo presenterà ancora nella stessa posizione di domenica scorsa, in aiuto dell'accoppiata Rocchi-Di Canio a caccia di soddisfazioni sullo Stretto. Ormai ci sono sufficienti riscontri per essere soddisfatti di tutti i dipendenti di Lotito, rincalzi compresi. Unica eccezione Simone Inzaghi, che non riesce ancora a rendersi utile. Non deve disperare, prima o poi il vento cambierà pure per lui.

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