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di FABRIZIO MARCHETTI CESAR torna a Roma e incontra Lotito.

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Si è snodato su questo percorso la giornata biancoceleste. Con la Lazio intenzionata a chiarire il rapporto con il brasiliano per stabilire le mosse del futuro. Il nuovo esterno sarà comunque un titolare a tutti gli effetti, non un vice del sudamericano. E il manager ha probabilmente stabilito con la dirigenza nerazzurra la strategia d'assalto per far capitolare le resistenze di Lotito, che per il giocatore in scadenza di contratto ha avanzato una richiesta di 3 milioni. E il compromesso ideale non sarebbe tanto una contropartita tecnica, o meglio, un giocatore in esubero nella rosa di Mancini da girare a Rossi, quanto una parziale contropartita economica, destinata a oscillare tra i 500 mila euro e gli 800 mila euro. Che potrebbero poi servire ai biancocelesti per lanciare l'assalto finale ai due, veri obiettivi del mercato invernale: Mauri e Bonanni. Lotito però non è disposto ad accettare compromessi e l'ha ribadito a chiare note: o si fa, alle sue condizioni, altrimenti Cesar potrebbe rimanere. La novità è rappresentata dal ritorno di fiamma, o meglio, dalla riapertura dell'Udinese per Mauri. Ieri c'è stato un contatto tra la dirigenza laziale e Pietro Leonardi, diesse bianconero: ora per concretizzare lo scambio Pozzo pretenderebbe un conguaglio o l'inserimento della comproprietà di un giovane (il nome più gettonato è quello di De Silvestri). Stamattina nuovo vertice in Friuli, forse quello finale. La Lazio aspetta anche la mossa dell'Inter, fondamentale per agire in modo autonomo sull'alternativa. Tra l'alto ai biancocelesti, oltre ad Andreolli, piace anche l'ivoriano Diarra, classe '86, della Primavera nerazzurra. Al momento però tutto è congelato in attesa della mossa ufficiale di Moratti, che avrebbe pensato più volte di inserire nell'affare Kily Gonzalez su suggerimento di Mancini. Attesa sul fronte-Bonanni. La Lazio è anche pronta a valutare l'ipotesi di rilevare il giocatore in comproprietà. Si attende ancora l'ultimo assalto del Palermo per strappare Semioli al Chievo, la chiave per scardinare le resistenze di Zamparini e liberare il giovane esterno, ex Roma. Nelle ultime ore il presidente rosanero sta riflettendo sull'opportunità di non concedere un rinforzo alla Lazio, diretta antagonista nella corsa Uefa, e protagonista dello «sgarbo» legato al mancato acquisto estivo dei Filippini. Così il manager Alessandro Marino dai microfoni di Radio Incontro: «Confermo che la Lazio è sul giocatore, sappiamo con certezza che Bonanni ha la stima di Delio Rossi. L'intero cartellino è di proprietà del Palermo». E Bonanni conferma su «Lazialità in tv»: «Sarebbe un sogno vestire il biancoceleste anche se a Palermo sto benissimo. Sono tifoso della Lazio da sempre». Ieri sera lungo vertice tra Rossi e gli uomini mercato per fare il punto della situazione. Rimane in piedi l'idea legata a Dalmat, che arriverebbe in prestito dal Racing Santander. C'è da sfaldare la diffidenza di Rossi, che nelle ultime ore ha riflettuto a lungo sull'ipotesi considerando le difficoltà incontrate sul mercato italiano. Si muove qualcosa anche in uscita: Piccolo, salvo ribaltoni, dovrebbe andare al Messina in prestito. Sereni attende la chiamata della Fiorentina o dell'Inter: non è escluso infatti che la società viola torni alla carica per il numero uno nel caso in cui non decollasse lo scambio Toldo-Bojinov. Lotito è pronto a rivedere l'eventuale richiesta per l'estremo difensore, proprio per agevolare un trasferimento inevitabile considerando la precarietà dei rapporti con il giocatore. Già pronta l'alternativa: Scarpi del Genoa. Di Canio, intanto, aspetta il verdetto della Disciplinare che si riunirà venerdì. Domenica, a Mentana, il centrocampista Fabrizio Antonini, ex Sora, colonna del Ferentino e autore del gol decisivo, si è distinto per un saluto romano all'indirizzo dei suoi tifosi. Il giocatore, nella scorsa estate, era stato indicato come potenziale alternativa in ottica-Lazio. Capitolo-società: nella prossima settimana nuovo consiglio di sorveglianza per fare il punto sui ri

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