GALLIANI va in soccorso di Berlusconi, attaccato dal fuoco incrociato di Della Valle.

Silvio Berlusconi è una persona leale, non bugiarda, che non ha niente da vergognarsi nei confronti di nessuno. Questa è la mia risposta al signor Della Valle», ha chiuso riferendosi alle accuse del patron viola. Ma Della Valle proprio riferendosi alla Lega ha attaccato dicendo: «Sono stato impressionato dal senso del dovere che regnava e dalla presenza di un network potentissimo che tutto decideva senza che nessuno prendesse posizione. Quando ho chiesto ai vertici spiegazioni, anche sulle cose più ovvie, chiedendo quali parametri venivano adottati per la ridistribuzione dei proventi mi è stato risposto «Questo è, punto e basta» e mi sono chiesto che senso avesse questa risposta». Bloccare i campionati, schierare gli allievi contro le tre big: le proposte dei «rivoltosi» sono tante. Ma a dar manforte, con i numeri, alle tesi delle tre grandi è sceso di nuovo in campo il presidente dell'Inter Massimo Moratti: «Gli interessi delle varie squadre sono differenti. Abbiamo tre squadre che portano con sè il 75 per cento del prodotto italiano: queste hanno diritti e doveri diversi. I costi e gli investimenti non sono uguali, ecco perchè queste squadre possono avere costi e diritti diversi. Con tutta la simpatia, l'amicizia e la stima che posso avere per Della Valle, posso dire che questa situazione risponde esattamente a quelli che sono i doveri dell'Inter». La disparità del trattamento nella ripartizione dei diritti tv secondo il patron nerazzurro si giustifica così. E uno dei presidenti meno schierati, Lillo Foti della Reggina, tenta in qualche modo di frenare: «Non produce alcun effetto mandare in campo, contro le grandi, la squadra allievi - dice riferendosi alla provocazione di Garrone della Sampdoria - occorre invece trovare soluzioni che possano essere utili a tutti».