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Anche l'Atletico caccia Carlos Bianchi: esonerato

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Anche stavolta gli è stata fatale una sconfitta, ma casalinga e in Coppa: quella di mercoledì in Coppa del Re contro il Saragozza, che è diventata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza del presidente Enrique Cerezo, già costretto a subire gli effetti di una classifica non eccezionale, sicuramente al di sotto delle aspettative estive. Quando lo scritturò, infatti, presentò Bianchi come l'uomo che avrebbe risollevato le sorti del secondo club madridista mentre lui, l'argentino di ferro, prometteva a destra e a manca il riscatto europeo dopo la brutta avventura con la Roma. Finita, a suo dire, perché «in Italia non mi hanno capito e un po' tutti mi hanno remato contro». E invece anche in Spagna gli è andata male. Strano destino, il suo, visto che in Patria è considerato un vincente nato in virtù dei successi riportati alla guida del Velez Sarsfield (piccolo club di quartiere di Buenos Aires portato a vincere l'Intercontinentale a spese del Milan di Capello nel 1994) e del più celebre Boca Juniors, con cui (oltre a campionato e Copa Libertadores, la Champions del Sudamerica) ha vinto due volte la Coppa di Tokyo: prima nel 2000 contro il Real Madrid; poi ancora contro il Milan, stavolta di Ancelotti, nel 2003, ai rigori. Al momento l'Atletico Madrid è stato affidato al tecnico della seconda squadra, Pepe Murcia, ma tra i candidati alla panchina c'è Javier Irureta, famoso per aver fatto grande il Deportivo La Coruna negli ultimi anni.

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