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Mancini protagonista

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Battuto il Napoli Nei quarti la Juve

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Per la mera cronaca la partita, a tratti inguardabile, finisce 2-1 per i giallorossi (gol di Aquilani e Mancini) già forti del 3-0 dell'andata, in uno scenario surreale come solo l'Olimpico deserto può essere. Come da pronostico infatti, la decisione del Prefetto di far giocare la gara a porte chiuse, non ha fatto bene a nessuno (e comunque non ha impedito a un centinaio di tifosi di arrivare fin sotto lo stadio per qualche «bombone» di rito) e le due squadre già demotivate dal risultato dell'andata, hanno trotterellato per il campo per buona parte del match. Troppa la differenza tecnica tra le due formazioni, tanto più nel giorno in cui Spalletti ritrova il Mancini. Il brasiliano è tornato e ha lasciato il segno, seppur in una gara inutile. È questa la bella notizia per la Roma che ritrova l'esterno brasiliano (nel finale messo addirittura nel mezzo a fare il rifinitore), dopo i problemi personali (il papà scomparso a fine novembre) e l'infortunio al polpaccio destro che lo avevano tagliato fuori da buona parte d'inizio stagione. Eppure il brasiliano aveva ben iniziato realizzando, proprio nella prima partita dell'anno contro la Reggina, il suo ultimo gol in giallorosso. Poi, dal sei novembre scorso, il black out che in molti avevano correlato a una malcelata voglia di partenza. Così non è stato e Mancini, dopo un faccia a faccia con Spalletti ha deciso di restare in giallorosso e l'incontro in programma nella prossima settimana tra la società e il suo procuratore Raiola, servirà a sancire un matrimonio che per lungo tempo è stato sull'orlo di una crisi di nervi. Il resto all'Olimpico è stato poca cosa. La Roma passa facile, tiene in mano saldamente la gara sempre, senza mai andare in affanno. Curci regala alla platea, scarna, di addetti ai lavori un'uscita a vuoto da rizzare i capelli e poi si riscatta, seppur parzialmente nella ripresa. Bovo dimostra di gradir molto il ruolo di centrale dovuto al «risparmio» di Chivu e Tommasi che si alterna con Mancini sull'esterno del campo in vista del riposo probabile di domenica contro il Milan. Non c'è stato e qui iniziano le note dolenti, l'atteso exploit di Okaka per la prima volta titolare con la maglia della Roma (più adatta al Siena quella di ieri sempre meno legata alla tradizione giallorossa), così come male hanno fatto tutti o quasi i molti giovani messi dentro da Spalletti che a fine giornata infatti, non gli ha risparmiato una tirata d'orecchie. «Da loro mi sarei aspettato di più, c'erano tutte le condizioni per farlo» ha sentenziato il tecnico a fine gara. La ciliegina sulla torta del nulla offerta ieri da Roma e Napoli l'ha messa l'arbitro Bergonzi fedelissimo al clima di «volemose bene» dell'Olimpico. Prima fa finta di non vedere un paio di rigori netti e a partita praticamente conclusa, grazia Rosi (già ammonito) per un fallo da ultimo uomo e indirizza un giallo inspiegabile a un incolpevole Chivu che, ovviamente, la prende a ridere. Ora la Roma si ributta sul campionato e domenica sera all'Olimpico ci sarà il Milan lanciatissimo all'inseguimento della Juve in fuga. Spalletti riavrà De Rossi (squalificato contro il Treviso) ma perderà Dacourt (per il francese sembra ci sia addirittura in interessamento del Manchester United...). La Roma resta alla finestra in attesa di contatti), ma soprattutto avrà un Mancini ritrovato. Su questo Mancini la Roma può contare? Probabilmente sì e domenica sera il brasiliano è atteso alla prova del nove. Stavolta però è vietato sbagliare.

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