Prove di dialogo Galliani-Della Valle
Quattordici club chiedono la vendita collettiva dei diritti tv. Il 27 gennaio l'assemblea
Con la speranza che la vicenda relativa ai diritti televisivi non comprometta la tregua faticosamente trovata all'interno della Lega Calcio fra i 20 club di serie A che il prossimo 27 gennaio proveranno a far nascere il nuovo organismo di categoria. Il contratto siglato prima di Natale tra la Juventus e Mediaset ha ulteriormente agitato le acque non propriamente tranquille della vendita dei diritti televisivi del calcio, provocando la spaccatura fra club grandi e medio-piccoli, che Galliani faticosamente pensava di aver sanato. Nell'ultima assemblea natalizia, il patron della Fiorentina ha chiesto tempo per approvare il nuovo statuto della Lega di serie A e poi ha iniziato a raccogliere adesioni per quello che considera il tema centrale per i futuri equilibri del calcio. A Galliani, Della Valle ha presentato ieri le firme di 14 club di serie A che chiedono il ritorno alla vendita collettiva dei diritti televisivi per arrivare a non vedere più contratti come quello firmato dalla Juventus, che garantirà alle casse bianconere, e solo a quelle, 248 milioni di euro nei prossimi tre anni. D'altronde, lo stesso presidente dell'Antitrust Antonio Catricalà ha tolto il veto sulla vendita collettiva bocciata dal suo predecessore, e il presidente della Figc Franco Carraro ha ribadito la sua approvazione a tornare al vecchio sistema. Ma, come ha spiegato Adriano Galliani, non è solo questo il punto: «Il problema — ha detto il presidente di Lega — non è la vendita soggettiva o collettiva, ma come ripartire i quattrini. Vogliamo dare un peso specifico alle singole squadre, questo è il nostro obiettivo, visto che nessuno è innamorato dei diritti collettivi». L'incontro dcon Della Valle rappresenta comunque «un grandissimo passo avanti» e «con toni moderati, proviamo a non litigare. Certo un po' di dialettica c'è stata, ma come accade nelle cose della vita». E lo stesso accadrà venerdì 27 gennaio, quando i 20 dirigenti di serie A si ritroveranno in Lega Calcio per cercare di approvare definitivamente la scissione tra A e B. Che passa inevitabilmente per un accordo sui diritti televisivi. l presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, si è già dichiarato favorevole a rivedere la decisione presa dall' Autorità nel '99 circa la possibilità della vendita collettiva dei diritti, ma, per tornare a quella modalità, non c'è alcun bisogno di modificare la normativa vigente e, soprattutto, nel frattempo è anche cambiata la normativa europea sulla notifica delle intese. L'Autorità presieduta da Antonio Catricalà dovrebbe chiudere entro febbraio l'istruttoria aperta nel marzo scorso proprio su Mediaset per «presunte restrizioni della concorrenza in relazione all'acquisizione dei diritti di Juventus Milan e Inter e dell'opzione da esercitarsi su quei diritti dal 2007 (in sostanza quella utilizzata per il recente acquisto dei diritti della Juventus) ma intanto lo stesso Catricalà ha già spiegato che l'Antitrust considera auspicabile un ritorno ai diritti collettivi. Intanto oggi potrebbero esserci sviluppi politici. «Nel corso della conferenza dei Presidenti di Gruppo, chiederò la calendarizzazione in aula della proposta di legge dell'onorevole Andrea Ronchi, anche da me sottoscritta, in materia di contrattazione collettiva dei diritti televisivi delle partite di calcio di serie A». Lo ha ribadito Ignazio La Russa, presidente dei deputati di Alleanza Nazionale.