Il 27 assemblea di Lega
Ieri è stata certificata dall'assenza di Della Valle e Zamparini dalla riunione prevista all'Hilton di Fimicino. C'erano presidenti, allenatori (pochini), capitani della squadre di A e B, arbitri e i vertici della Federcalcio per fare un primo bilancio del girone d'andata che si concluderà domenica prossima. Ma è la questione dei diritti tv a dividere il mondo del pallone. Carraro ha ribadito la volontà di rivedere di la legge 78 del '99 sulla contrattazione soggettiva dei diritti tv anche se l'Antitrust non sembra molto convinta e potrebbe lasciare ai dirigenti del calcio la patata bollente. Perché il contratto della Juve è legittimo e a questo punto serve un accordo in Lega che per ora non si intravede. Della Valle e gli altri «carbonari» erano a Milano ad organizzare le strategie per il primo incontro con Galliani che potrebbe esserci già oggi mentre a Fiumicino il presidente della Figc ribadiva: «Sono pronto ad una eventuale riunione anche domani. A parer mio l'attuale legge sui diritti tv, che stabilisce la contrattazione sui diritti soggettivi, dovrebbe essere abrogata e che tutto fosse demandato al calcio stesso con il controllo del Coni». Ieri sera, sulla querelle, è intervenuto anche Berlusconi: «Spero in un accordo, niente spaccatura». Nei giorni scorsi 8 società di Serie A hanno redatto un documento nel quale hanno chiesto il ritorno alla contrattazione collettiva. «La Federazione ha ricevuto il documento di 8 club ed è disponibile a parlare con tutti i componenti. Sicuramente se ne parlerà il 30 e 31 gennaio e l'1 febbraio e discuteremo sia del format che delle modalità dei diritti tv. Io, volendo, sono disponibile a parlarne anche prima. Noi siamo rimasti a Roma, altri hanno fatto dei viaggi diversi dai nostri. Per parlare bisogna prepararsi. Da quando è uscita la questione ad oggi non c'è stata occasione per i dirigenti di approfondire e confrontarsi». Intanto la Lega è pronta ad aprire il dibattito il 27 gennaio con un'assemblea che discuterà proprio dei diritti tv. Galliani ha poi precisato: «L'antitrust non può certo modificare la legge, ma solo esprimere un parere». Quasi a voler confermare la sua posizione: il contrattone della Juve con Mediaset quelli futuri di Inter, Milan, Roma e Lazio che si vocifera essere vicino, è legittimo. Semmai è possiible che la Fiorentina e il resto della medie-piccole squadre costituisca un consorzio per trattare in blocco le proprie partite. Ma questi sono scenari futuri ed è difficile prevedere cosa accadrà nei prossimi mesi con le elezioni politiche alle porte che avranno un loro peso. Un altro problema potrebbe venire dall'Unione Europea. Qualcuno da Bruxelles che fa notare che l'eventuale riacquisto della Juve da parte di Sky non dipende solo dalla volontà di Murdoch. L'Antitrust Ue, infatti, oltre ad impedire a Sky di acquistare diritti tv per altre piattaforme, le impedisce anche di firmare contratti che durino più di due anni. Il contratto tra Sky e Juve scadrà a giugno del 2007, se Murdoch acquistasse adesso da Mediaset avrebbe di fatto i diritti della Vecchia Signora per i prossimi tre anni, con opzione sul quarto. Ma è vietato. Insomma un bel nodo da sciogliere con il calcio chiamato a dare risposte serie ai tifosi e agli appassionati. Sempre meno presenti come indicano gli stadi più vuoti. Carraro ieri ha parlato anche dei nostri impianti a poco meno di un anno dall'assegnazione degli Europei del 2012 prevista per il prossimo dicembre: «Ristrutturare gli stadi? Sarebbe giusto farlo, ma senza pensare solo a quelli di serie A perché l'opinione pubblica non capirebbe l'iniziativa. L'idea sarebbe che gli stadi vengano venduti o dati in concessione alle società e queste farebbero la ristrutturazione. Ci vorrebbe un provvedimento, anche se io non chiedo leggi. Ma è un problema politico». Il presidente invita alla calma per quello che riguarda le esternazioni politiche. «I tifosi del calcio vanno