Sosta troppo lunga Meglio ridurre le squadre di A
Vorrei chiedermi, dopo oltre vent'anni di esperimenti, se sia giusto, opportuno e conveniente fermare il campionato per due settimane ed anche più se si considera che tra il 21 dicembre (un mercoledì, diciassettesima giornata) ed il 7/8 gennaio saranno passati 18/19 giorni. L'ultima volta che il campionato non si è fermato per le Feste è stato nel 1979-80. Fu rispettato il Natale ma si giocò il 30 dicembre e poi il 6 gennaio. La stessa situazione si è ripetuta nel 1983-84 quando si giocò il 31 dicembre e poi l'8 gennaio. I tempi sono cambiati e con loro le abitudini. Serve quindi a poco ricordare che nel campionato 1948-49 si è giocato con questa incredibile frequenza: 26 dicembre, 2, 6 e 9 gennaio per un totale di quattro partite in 14 giorni. Si disse allora che quel tour de force era stato imposto da un campionato a 20 squadre, lo stesso numero al quale la nostra serie A è follemente tornata da due stagioni. Nel 1947-48, nell'unico campionato disputato a 21 squadre (non si volle far retrocedere per ragioni di opportunità politica, la Triestina) si è giocato il 28 dicembre, quindi il 1°, 4 e 11 gennaio, anche qui 4 partite in 14 giorni. Non so se ed in quale modo sia stata l'Associazione Calciatori a chiedere e ad ottenere una sosta così ampia ma non mi ha mai convinto l'atteggiamento di un sindacato che rivendica diritti comuni a tanti altri lavoratori ma dimentica i vantaggi molto particolari e non solo di carattere economico di cui la categoria si giova. Tutte queste considerazioni mi riportano all'interrogativo dal quale sono partito. È giusto, opportuno e conveniente fermare il campionato? Non so se alla Lega, nelle pieghe di un conflitto sempre più aspro tra Galliani e Zamparini, si siano posti il problema. È fin troppo evidente che le cose sarebbero molto più semplici e risolvibili se la serie A fosse stata mantenuta a 18 squadre o ancor meglio se fosse stata ridotta a 16, che rimane a mio personalissimo parere il format migliore per avere un campionato più equilibrato e più interessante. Inutile fare paragoni con quello che succede nei campionati stranieri. È vero che in Inghilterra la loro serie A conta 20 squadre ma loro cominciano il 10 agosto e non si fermano mai. Dagli inglesi dobbiamo comunque imparare molte cose, soprattutto come si fa a riempire gli stadi in tutte le partite e non solo quando giocano il Manchester United, l'Arsenal o il Chelsea. Gli esempi servono a poco se ci abbiano messo 15 anni per capire come la formula dei tre punti a vittoria fosse più utile e conveniente di quella antica. Ovviamente tutti questi discorsi, che pure a mio parere sono importanti per un migliore funzionamento del campionato, non sono prioritari. Il problema più importante è l'equilibrio economico, unica strada possibile per ottenere un equilibrio tecnico. Anche Carraro ha capito che la legge del 1999 che ha definito soggettivi i diritti televisivi è stata un grave errore ma è impossibile sperare che Galliani e la Juventus siano d'accordo. Il problema è capire chi può e deve decidere.