Davanti Rocchi-Di Canio Ipotesi di uno scambio Vieri-Simone Inzaghi
Sarà l'ormai collaudato tandem Di Canio-Rocchi a lanciare l'assalto all'Ascoli (Sky Sport 1, ore 15). Rossi ha scelto la versione più offensiva del canonico 4-4-2 per mortificare le velleità marchigiane: Pandev cursore mancino di centrocampo, vice-Cesar insomma, con Manfredini spostato a destra. Un po' il refrain di quanto visto contro il Treviso all'Olimpico a metà settembre, anche se rispetto a quella scintillante esibizione è cambiata la convinzione. La Lazio dell'Olimpico è capace di tutto, anche di fermare la Juve tritasassi di Ibra e Trezeguet. Rossi sfoglia la margherita, vuole tastare il polso dei suoi dopo la sosta natalizia: «La squadra sta bene, abbiamo fatto un buon lavoro durante la sosta. L'incognita riguarda il fatto che dovremo essere bravi a riattaccare la spina, ma solo dopo la partita sapremo se l'avremo fatto o no». In mezzo mancherà lo squalificato Dabo: spazio a Mudingayi (per la prima volta titolare in campionato) in coppia con capitan Liverani, gli esterni titolari, Cesar e Behrami, sono fermi ai box fino a data da destinarsi. Quindi occhi e pensieri rivolti al mercato ma il romagnolo scuote la testa. «Spero che finisca presto il periodo di compravendita, questo è un mese molto delicato per noi. Una volta ottenuto questo, lavorando senza turbative, attenderò miglioramenti sotto tutti i punti di vista. Voglio precisare che sono molto contento dei miei giocatori, li vorrei avere tutti e in buone condizioni, non mando via nessuno ma se qualcuno chiederà di non voler fare più parte di questa famiglia, cercheremo di accontentarlo. Se verrà preso qualcuno l'avrà fatto la Lazio, se non verrà preso non lo avrà fatto la Lazio. Tutti insieme». Su Cesar: «Parlare di uno a 4 mila chilometri di distanza che non ci sarà e nemmeno tra 10 giorni non ha senso. Parliamo di quelli che ci sono, quando tornerà Cesar parlaremo di lui. Ora c'è l'Ascoli, pensiamo ai marchigiani. La squadra sa quanto conta questa gara. Ora ci sono più insidie, la Lazio dovrà fare la Lazio». Sul contratto: «La mia scelta l'ho fatta all'inizio, per me questa società è un punto di arrivo. Posso firmare anche l'ultimo giorno». Sente le pressioni del mercato, Rossi. Che ha posto il veto sull'arrivo di Langella, aspetta eventualmente Mauri e non dà grosso credito all'ipotesi rimbalzata da Milano d'uno scambio Vieri-Inzaghino, pare caldeggiato proprio dall'ex Bobo. Lotito ha sentito Galliani per saperne di più: l'idea parla di prestito di sei mesi con ingaggi a carico delle rispettive società. Una cortesia fatta dai rossoneri al bomber in vista dei Mondiali, che sarebbe accettata di buon grado anche dall'attaccante biancoceleste. Della prospettiva se ne discute, a Formello. A Milano fioccano smentite. Negli ultimi giorni, per l'attacco, era stato un timido sondaggio, in ottica futura, per Suazo ed Esposito. La priorità però rimane legata agli esterni. Da stasera si entrerà nel vivo: la dirigenza non disdegna un ripensamento, del tecnico, su Langella, altrimenti potrebbe spuntare qualche soluzione estera. Il primo pensiero rimane l'Ascoli. «Non sarà facile», ripete all'infinito Rossi. Un buffetto a Firmani («lui ci ha rimesso una gamba per la squadra»), un sorriso per Di Canio. Di speranza. Il leader congela ogni gesto in attesa di giudizio: vuole trascinare la Lazio alla prima vittoria del 2006.