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Ad Adelboden domina l'austriaco, che strappa il pettorale di leader all'italiano. Simoncelli chiude all'ottavo posto

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L'austriaco vince ad Adelboden, sulla mitica pista Kuenisbaergli, e dà un'impressionante prova di forza: prima dell'ultimo muro finale, un grave errore lo aveva in pratica costretto a fermarsi, ma era tale il vantaggio accumulato fino a quel punto che, con un sospiro in più, ha tagliato ugualmente il traguardo da trionfatore. Dietro di lui, l'eterno Fredrik Nyberg, nonno del circuito con i suoi quasi 37 anni. Terzi, a pari merito, il finlandese Kalle Palander e l'austriaco Stephan Goergl. Gara bellissima, come facilmente pronosticabile. Quello svizzero è di gran lunga il più bel pendio del circuito per gli slalom giganti e, qui, i veri fuoriclasse si esaltano: non per nulla l'inarrivabile Stennmark vi ha trionfato cinque volte. Raich, arrivato al diciottesimo trionfo in carriera, ha dominato la scena mettendosi alla spalle il complesso-Rocca: primo già al termine della prima manche, Benny ha sciato con impressionante sicurezza anche nella seconda fino all'errore di cui si è già detto. A quel punto avrebbe anche potuto farsi prendere dal panico e pensare ai tre slalom speciali in cui, chiusa la prima prova in testa, si era poi fatto regolarmente battere dal nostro capitano: questa volta, invece, il suo sangue freddo ha avuto la meglio e la ricompensa è arrivata puntuale con la seconda vittoria consecutiva tra le porte larghe dopo quella di Kranjska Gora. Lui e la sua fidanzata, la connazionale Marlies Schild - lei pure autrice recentemente di una doppietta consecutiva - minacciano insomma di sbancare il circuito e di rendere l'attuale stagione una splendida luna di miele. Grazie ai cento punti di ieri, Raich è diventato anche il leader della classifica generale con 546 punti, davanti a Miller (489, ieri 14°), Rahlves (489, finito tra le reti nella seconda prova), Walchhofer (470) e Svindal (456). Detto di Raich, soprannominato «Benny BumBum», un applauso particolare lo merita anche Freddy Nyberg, che già correva ai tempi di Tomba e che ora, limitandosi al gigante, pennella traiettorie come un vecchio maestro: grazie al secondo posto di ieri lo svedese è diventato, a quasi 37 anni (li compirà il prossimo 23 marzo), lo sciatore più anziano mai salito su un podio di coppa, strappando il record al nostro Kristian Ghedina. Gli italiani, dal canto loro, hanno questa volta di che recriminare: Davide Simoncelli aveva chiuso al terzo posto nella prima manche, ma nella seconda discesa ha commesso qualche ingenuità finendo ottavo. Peggio è andata a Massimiliano Blardone («durante la pausa ci siamo allenati male perché non abbiamo avuto a disposizione piste ghiacciate come quella di oggi»), vincitore dell'edizione passata che, frenato dall'undicesimo posto, ha perso il pettorale di leader della classifica di gigante. Discreto invece Manfred Moelgg, dodicesimo nonostante un attacco influenzale che l'ha debilitato nei giorni scorsi. Primi punti dell'anno anche per Arnold Rieder (19°), mentre Rocca ha chiuso 23° in attesa di giocarsi, oggi, tutte le sue chance nello slalom (diretta tv ore 10,30 e 13,30, RaiTre e RaiDue): inevitabilmente, il livignasco dovrà vedersela con Raich: tra i pali stretti sono i due più forti e la lotta per la vittoria, fatti salvi incidenti, inforcate e uscite di pista, è davvero affar loro. Vale la pena ricordare che l'azzurro ha vinto tutte e tre le prove fin qui disputate: se centrerà il poker, bisognerà davvero accostarlo ai più grandi interpreti della disciplina. Il programma di ieri prevedeva anche la disputa di un gigante femminile sulle nevi slovene di Maribor: un'abbondante nevicata ha tuttavia consigliato gli organizzatori di annullare la prova. Tutte in albergo, allora, e appuntamento per lo slalom odierno (ore 9,30 e 12,30, RaiDue e RaiTre).

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