Nonda saltala Coppa d'Africa Montella ancora out
Per correggerlo. Ora per molti «è rimasto solo il capitano». La gente non si fida più degli altri campioni veri o presunti di passaggio, ha visto troppi voltafaccia. Ma si fida di Totti. L'addio al fiele di Cassano ha rinsaldato ancor più il legame già di per sé indissolubile tra il numero dieci di Porta Metronia e il pubblico giallorosso. Un connubio reso ancor più forte dall'atteggiamento del numero diciotto uscente, che non lo ha mai nominato durante i suoi primi giorni madrileni. Ha assistito alla conferenza stampa del suo ex compagno nella sala di Trigoria, ma ha preferito non commentare il silenzio rumoroso nei suoi confronti. Penserà a rispondere sul campo, facendo ricredere i maligni che parlano di invidia nei confronti di chi ce l'ha fatta a diventare un «galactico». Non ha raccolto la provocazione di Cassano sulle parole di Zidane, anche se probabilmente avrebbe risposto alla sua maniera guascona e pungente. «La Roma è orgogliosa di avere un capitano come Francesco, che potrà guidare un gruppo di giovani giocatori romani». Semmai ce ne fosse ancora bisogno, le parole pronunciate da Pradè hanno svelato quello che finora è l'unico progetto chiaro e incontrovertibile: la società ripartirà e affidandosi a lui. Per il presente che si chiama Treviso, per il futuro meno immediato. A dire la verità, il ruolo della chioccia non è che entusiasmi moltissimo Totti. La sua firma posta sul contratto per i prossimi cinque anni è sulla carta una polizza sulla vita per l'ambiente tutto, ma è altrettanto evidente che nei prossimi mesi da parte sua ci sarà la necessità di capire come si organizzerà la società. Se ci sarà un passaggio di proprietà, se la squadra tornerà a competere per obiettivi importanti o avverrà un ulteriore ridimensionamento. Chi non può far a meno di aggrapparsi a Totti è senz'altro il suo allenatore. Spalletti sarà costretto a schierarlo come unica punta di riferimento in attacco, almeno per tutto gennaio. Perché con Montella e Nonda ancora a lungo fuori causa (ieri il Congo ha ufficializzato l'assenza dell'ex Monaco nella Coppa d'Africa), il peso dell'attacco della Roma ricadrà ancora sulle spalle della sua stella di prima grandezza. Il Totti «tuttocampista», sacrificato e ammirato a Genova con la Sampdoria si rivedrà spesso. La doppietta al Chievo che lo ha portato a quota nove reti, l'esultanza con tanto di biberon e bambolotto sotto la Monte Mario. Padre da poche settimane, Totti non sta pensando ai mondiali, né si preoccupa dei rapporti conflittuali che un'eventuale convocazione del suo ex amico Cassano in azzurro potrebbero acuirsi in seno al gruppo di Lippi. A livello europeo, sarà quella forse la sua ultima occasione per vincere e convincere, ma alla rassegna di Germania 2006 mancano ancora cinque mesi. Adesso c'è da riportare la sua Roma più in alto possibile.