Miller non vince più e snobba le Olimpiadi

Quest'anno, oltre ad avere trionfato una sola volta, Bode Miller ha il muso dello scontento: non sorride, risponde più seccato del solito alle domande dei giornalisti, non nasconde che potrebbe anche abbandonare l'attività agonistica prima di quanto ci si potrebbe aspettare, snobba le ormai prossime Olimpiadi e via di questo passo. Resta l'uomo faro del circuito, il più amato dalla folla e dai ragazzini, ma è quasi come se le attenzioni che la gente gli riguarda lo infastidissero e stop. Era — è, sarà — l'atleta più atteso ai Giochi, quello che potrebbe davvero vincere tutto: a Sestriere ha già vinto in slalom, la disciplina che meno gli si addice, e nelle altre tre specialità è salito sul gradino più alto del podio un po' ovunque: sono venti, finora, le vittorie dello yankee in Coppa del Mondo. Ammesso che già non ci sia entrato, gli manca un oro olimpico per finire dritto nella galleria del grandissimi: quattro anni fa, a Salt Lake City, vinse «solo» due argenti, in gigante e combinata. Come tante altre volte, Miller ha fatto chiaramente capire che del parere di tifosi e addetti ai lavori non gli importa nulla, lui che è sempre andato controcorrente e che è cresciuto - così vuole la leggenda, in una roulotte-capanna in mezzo ai boschi: «Gli ori olimpici non rappresentano quello che si pensa, non dimostrano chi è il numero uno. Io quello l'ho già fatto vincendo la Coppa del Mondo». Così è, se vi pare. Ha dimostrato, mesi fa, quello di cui era capace. Ora se ne infischia, più o meno. In classifica generale è secondo — 18 punti dietro il suo connazionale Daron Rahlves — nonostante sia uscito di scena spesso e volentieri: se avesse la testa di un ragioniere e fosse interessato a mettere in fila una Coppa dietro l'altra, si comporterebbe diversamente. Non lo fa perché, a suo modo, è unico. Ha espresso pareri che hanno scandalizzato («sarebbe meglio che il doping venisse legalizzato: noi atleti saremmo più forti e rischieremmo meno la pelle») e minacciato di andarsene: non lo farà subito. Ma non resisterà a lungo. Dom. Lat.