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I limiti della Capitale a volte troppo «provinciale»

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Un limite tutto romano che purtroppo continua con il condizionare il famoso «ambiente» capitolino. Va tutto bene, ma non ci si domandi poi prechè a Roma diventi tutto così irrimediabilmente complicato e perché la gente, quella normale, fugga via a gambe levate. Nel «no» precauzionale di Liverani all'operazione che la dirigenza giallorossa ha in testa da tempo (con l'ok di Spalletti), c'era evidente una sorta di «timore» per la reazione dei tifosi. Ti pare che uno che ha giocato di qua, possa poi andare di là? Certo, perchè no. Succede in tutte le piazze del mondo, Milano è un esempio per tutti (stavolta positivo) e fu così anche in passato nella capitale: ricordate Manfredonia? In tempi più recenti c'è stato il caso Siviglia, che però aveva partecipato ben poco (almeno emotivamente) alla causa giallorossa ed era sbarcato alla lazio dopo un biennio di purgatorio a Parma e un breve passaggio a Bergamo e Lecce. Così, alla sola idea che Liverani possa cambiare sponda del Tevere, dopo cinque anni di Lazio, già in molti hanno storto il naso, rispolverato vecchi rancori e additato i «promotori» quali pazzi visionari. Ma i veri pazzi sono loro? Tiz

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