Totti imbocca la Roma
Il capitano giallorosso fa un bel regalo a Spalletti & Co. trascinando la Roma finalmente alla vittoria. Dopo un mese e mezzo i giallorossi vincono una partita di campionato (all'Olimpico non succedeva addirittura dal 30 ottobre contro l'Ascoli) e chiudono in bellezza un 2005 da dimenticare che si aprì il giorno della Befana con quel 1-3 nel derby contro la Lazio. Un inferno. Spalletti lo aveva chiesto al gruppo e Totti ha risposto per tutti, realizzando una doppietta, dedicando il primo gol al suo primogenito Cristian e mandando a rete Perrotta. Serve altro? Sì, un po' di chiarezza per il futuro e il famoso «progetto» che tutti aspettano con lo stadio semideserto che punzecchia l'ad giallorosso Rosella Sensi e le chiede di cambiare aria. Lo striscione non lascia adito a interpretazioni: «È Natale, Rosella facci un regalo... vattene». Ora Spalletti dovrà chiarire alcune cose con diversi dei suoi giocatori. Kuffour esempio per tutti. Il ghanese anche ieri ha dato forfait all'ultimo momento costringendo il tecnico toscano a richiamare il «povero» Panucci, per l'ennesima volta in campo con le stampelle. È praticamente la Roma vista a Genova contro la Samp, con Bovo messo a fare l'esterno a sinistra con Chivu e Mexes nel mezzo. I due mediani sono ancora De Rossi e Aquilani, con Perrotta qualche metro più avanti e i due esterni Taddei e Tommasi fare su e giù sulle fasce laterali del campo. Totti unica punta. Unica, ma efficace, in grado di fare la differenza e chiudere da solo una partita nel bel mezzo del nulla. La Roma si ritrova di nuovo senza gioco, fatica a trovare gli spazi, i ritmi e anche i tenui segnali di ripresa mostrati a Genova sembrano essere solo un lontano ricordo. Così nella prima mezz'ora di gara la Roma non arriva mai dalle parti di Squizzi, ma anzi deve fare attenzione a non andar sotto. Migliore in campo fin qui Doni che prima rischia il piede (18') uscendo a valanga su Pellissier (brutto retropassaggio di Panucci), poi due minuti dopo esce sui piedi ancora di Pellissier, quindi (25') chiude bene in angolo la discesa di Tiribocchi lanciato ancora a rete a un malconcio Panucci. L'Olimpico fischia e fa bene. E' una brutta Roma che fatica a trovare un'indentità, a sbloccarsi davanti al suo pubblico mai così scarso in ordine di numeri: per la prima volta qualche «vuoto» compare anche all'interno della mitica Curva Sud. Al 27' il primo timido segnale di risveglio. Parte tutto, come sempre, dai piedi del capitano che lancia a rete Perrotta: il centrocampista giallorosso fa tutto bene, salta la difesa, ma il tiro in porta non è da attaccante vero. Tre minuti dopo la svolta e stavolta porta la firma di Tombolini. L'arbitro di Ancona restituisce qualcosa di quello che finora era stato tolto alla Roma: generoso il rigore concesso ai giallorossi per il fallo del portiere Squizzi su Tommasi lanciato a rete. Sul dischetto il capitano che lancia in orbita la Roma e corre sotto la tribuna per abbracciare il suo «piccolo». La scena sembra portar la firma di Valentino Rossi, perchè ad aspettare Totti a bordo campo c'è un «cicciobello» tutto biondo. Il capitano lo prende, lo culla, poi lo allatta e infine lo alza verso la tribuna e allora si legge la scritta sulla schiena «Cristian». Il numero? 10 ovviamente. Dopo la dedica al figlio appena nato, Totti decide che è giunta l'ora di pensare al Natale. Prende palla a centrocampo (39'), s'invola verso la Nord, non serve Taddei tutto solo a sinistra (il brasiliano s'inbufalisce e Spalletti sarà poi costretto a calmarlo) e stampa di sinistro il secondo sigillo sulla gara: numero 119 in carriera, nono stagionale, seconda doppietta. Il Chievo accusa il colpo ed esce dal campo. Il colpo di grazia per la squadra di Pillon dopo 7 minuti della ripresa quando Tombolini espelle D'Anna (già ammonito) per un brutto fallo in contrasto aereo con Taddei. La partita, quella vera, finisce qui. Non quella di Perrotta e Taddei che mettono la loro firma su questa gara. Finisce 4-0: poker, di Natale con Spalletti che regala a Okaka