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IL COMMENTO

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È finita con uno scialbo 0-0 la sfida di Lecce e, visti i precedenti in trasferta, bisogna essere soddisfatti. Nel primo tempo poco gioco e tanta sofferenza contro un avversario che non sembrava irresistibile. Non c'era la grinta e il cuore mostrato all'Olimpico tre giorni fa. Del resto le assenze erano pesanti, soprattutto sulle fasce dove i due esterni titolari Behrami e Cesar sono stati sostituiti da Manfredini e Keller (poi Belleri). Non c'era qualità, il gioco biancoceleste non era quello solito proprio perché mancava la possibilità di sfondare sui lati per aggirare la lenta difesa del Lecce. Non c'era anche Di Canio rimasto fuori per la squalifica inflitta dal Giudice Sportivo dopo il saluto romano al momento della sostituzione durante la gara contro la Juventus. Tre defezioni importanti nello scacchiere di Delio Rossi che hanno finito per pesare come un macigno. La ripresa è stata la fotocopia della prima frazione: poche occasioni, molta confusione e poca voglia di andarsi a prendere i tre punti. Nemmeno quando nell'ultimo quarto d'ora i biancocelesti potevano sfruttare la superiorità numerica per la giusta espulsione di Vucinic. E invece ha prevalso la voglia di accontentarsi di muovere la classifica e centrare il terzo pareggio in trasferta di questo campionato. Un punticino che fa bene alla classifica ma c'è qualche rimpianto per non aver confermato le ottime prestazioni contro Livorno e Juventus. Ora c'è una sosta salutare per recuperare qualche infortunato eccellente: sulle due fasce c'è bisogno di Behrami e Cesar. E poi contro l'Ascoli ci sarà Di Canio mentre per squalifica si dovrà fare a meno di Dabo. Appuntamento dopo la Befana con la speranza di rivedere la vera Lazio, quella che sogna l'Europa.

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