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Cannavaro-Trezeguet e i bianconeri sono campioni d'inverno

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Con tutto il rispetto, la partita di ieri è parsa a tratti una di quelle partitelle di metà settimana tra la squadra titolare e le sue riserve: Conte, quando la scorsa estate è sbarcato nella città del Palio, si sarà domandato se per caso non ci fosse qualcosa di strano nel ritrovare i vari Tudor, Legrottaglie, Mirante, Paro e Gastaldello. Tutti bravi ragazzi che, come ha detto Capello, «pur se non da Juve, possono ugualmente fare una buona figura in serie A»: era difficile però immaginare che potessero sbarcare nel gelo torinese e tirare uno scherzetto a una Signora che ha iniziato subito con il piede pigiato sull'acceleratore, quasi a volere convincere Capello che la serata sarebbe stata tranquilla in attesa delle meritate vacanze. Mirante, che a gennaio potrebbe trovar casa a Palermo, assaggiava una conclusione quasi a botta sicura di Trezeguet dopo una dozzina di minuti. Era già il preambolo del gol, che arrivava subito dopo grazie a una zuccata di Cannavaro su angolo di Camoranesi. Il Siena un po' stava a guardare e un po' no: senza Chiesa però, rimasto in panchina per dare robustezza al centrocampo affidandosi poi alle invenzioni di Locatelli e al fisicaccio di Bogdani, l'impresa appariva subito pressoché disperata. La Juve ringraziava e chiudeva la pratica a inizio ripresa, dopo che un'invenzione di testa di Locatelli veniva sprecata da Bogdani. Quando anche Mirante decideva di dare una mano all'attacco torinese, calava la mannaia sulle speranze toscane: Camoranesi buttava lì un'idea, Trezeguet ci credeva, Mirante usciva male e il 2-0 era servito. Fine della trasmissione.

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