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Cribari: «Ibra? Si può solo anticipare

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Rocchi l'uomo partita. Voglio restare»

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La Lazio ci crede: è pronta a sfidare la capolista che non conosce ostacoli, quella che si diverte a inanellare vittorie come fossero quesiti senza senso, quella del tandem terribile e mortifero Ibrahimovic-Trezeguet. L'assalto ai bianconeri lo lancia uno dei nuovi pilastri difensivi. Sguardo serio e comportamento irreprensibile, mai una parola fuori posto. Composto e diligente, brasiliano atipico, niente saudade, solo corsa e applicazione. Cribari ha conquistato il posto da titolare sul campo, dopo un'estate vissuta a sfogliare la margherita per l'infortunio ai legamenti patito a Udine. Ha risposto con i sacrifici alle prime domeniche - poche - vissute ai margini, prima di riprendersi il posto nel cuore della retroguardia. Oggi ricorda con un sorriso carico d'orgoglio i momenti più tristi, senza rimuovere frammenti di incertezza che rischiavano di minarne la serenità: «Sette mesi fa neanche camminavo, ora preparare una partita così importante mi riempie di gioia». Il resto è un concentrato di buoni propositi e di certezze da consolidare. Domani sarà una missione impossibile? «No, assolutamente. Certo loro sono fortissimi, non lo scopriamo oggi ma si possono battere. Ricordo ancora il 3-3 di due anni con l'Empoli. Quel giorno mettemmo in seria difficoltà i bianconeri. Ecco mi aspetto una serata come quella, stessa intensità». Ibra e Trezeguet però sembrano imprendibili. Avete studiato qualche contromisura particolare? «Sono due attaccanti straordinari, però niente allenamenti specifici. Semmai ci siamo concentrati sulla fase difensiva relativa ai cross dalle fasce: abbiamo preso gol così contro Siena e Livorno. Ibra lo puoi fermare solo se lo anticipi e non gli permetti di partire in velocità. Trezeguet è un killer dell'area piccola, lì dentro non deve avere il tempo di ragionare». Che la Lazio si aspetta? «Una Lazio coraggiosa, che gioca con fiducia nei propri mezzi. Una Lazio che giocherà per vincere, non ci difenderemo». Il suo uomo-partita? «Rocchi. L'ho visto bene nel test di mercoledì a Formello. Ha passato due settimane così e così, sentiva dolore. Ora è passato tutto, sta bene, puoi fargli male. Due anni fa segnò una tripletta eccezionale, domani può ripetersi, perché no». Di Canio come l'ha visto? «È carico come una molla. Ci tiene in modo impressionante a questa sfida. D'altronde come a tutte le altre». A Livorno si è vista la migliore Lazio della stagione? «Per continuità credo di sì: siamo riusciti a esprimerci senza pause, con profitto. Anche in altre occasioni eravamo stati brillanti, ma solo a tratti. Stavolta invece non ci siamo fermati mai. Siamo stati belli e sfortunati. È stata una partita incredibile». Dove può arrivare questa squadra? «A febbraio tireremo le somme, ha ragione Rossi. Se siamo quelli di domenica scorsa arriveremo lontano. Però è presto per parlarne». E il suo futuro? «Anche per questo bisognerà aspettare. Io sto bene alla Lazio e vorrei restare in biancoceleste. So che posso ottenere la conferma solo attraverso il lavoro e le buone prestazioni. Devo dare il massimo e lo darò fino in fondo». Rossi continua intanto a preparare il big-match di domani a Formello. Ancora ballottaggio Keller-Manfredini per il ruolo di vice-Cesar. Sereni è tornato a correre. Stamattina Cesar si sottoporrà agli esami ecografici per stabilire l'entità dell'infortunio. Così Lotito sulla sfida con i bianconeri: «A Moggi auguro che impari a perdere: quest'anno non è praticamente mai successo (l'unico ko a Milano, ndr), c'è sempre una prima volta...La loro forza è nella sua capacità di reagire: se ha undici punti di vantaggio su tutti non è solo per l'organico. La sentenza doping? Certe sentenze si rispettano, non si discutono. Le polemiche del dopo Livorno non mi preoccupano, l'unica attesa è per il comportamento della squadra. Mi aspetto un gruppo coeso». La Curva prepara invece una scenografia: pensiero particolare (rose rosse) anche per Paolo Di Canio. Iniziative benefiche da parte della squadra: Behrami e altri compagni hanno visitato la So.Spe di Suor Pa

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